Un processo cognitivo è la sequenza dei
singoli eventi necessari alla formazione di un qualsiasi
contenuto di conoscenza.
L’acquisizione della conoscenza procede attraverso molteplici
percorsi culturali ed intellettuali fra loro interconnessi,
determinati dalle particolari comunità sociali a cui si
appartiene e dalle particolari esperienze cui si è sottoposti.
Una conoscenza debole della realtà, ad esempio in un giovane,
si può fondare su microteorie che fungono da cornice
interpretativa oppure su paradigmi, cioè osservazioni e
ipotesi valide sino a successiva confutazione.
La struttura cognitiva di base ha la tendenza a consolidare
convinzioni ed idee che si siano formulate nel lontano passato
e che abbiano sempre riscontrato, nell'esperienza quotidiana,
elementi di conferma. Naturalmente la permanenza costante in
un medesimo contesto relazionale rende facile che le opinioni
condivise in tale contesto si rafforzino a vicenda.
Si tratta di modelli mentali fortemente strutturati ed incisi
nella profondità della psiche del soggetto. La conseguenza di
questo processo reiterativo è una marcata tendenza a non
modificarsi o comunque a modificarsi lentamente e
parzialmente.
Per questo l'"esperienza" nel processo cognitivo consiste
nell'approccio aperto a relazioni diverse da quelle
consolidate nell'ambiente circostante, per consentire quel
distacco mentale che nascendo da un confronto con le basi
cognitive acquisite può rinnovarle con una ulteriore e più
stringente verifica.
L’apprendimento può essere visto come un processo di modifica
e ristrutturazione di questi dati contenuti sotto forma di
schema rappresentativo.
Quando le strutture mentali preesistenti si manifestano come
palesemente inadeguate alle nuove situazioni che si
presentano, interviene il processo di adeguamento che consente
alla coscienza e conoscenza di modificarsi per rendersi
compatibile con il nuovo modello di realtà esterna.
In un ambiente costante e consolidato, non vi sono stimoli
sufficienti per consentire questo "salto nel buio", in quanto
è come se tutto fosse "illuminato" e conosciuto: non vi sono
motivazioni sufficienti per modificare il proprio modo di
pensare in quanto esso è appropriato.
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