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...
...
Classificazione nomotetica dei disturbi psichici
I Disturbi della Coscienza
1.1 Disturbi quantitativi e qualitativi della coscienza
1.1.1 Disturbi quantitativi
1.1.2 Disturbi Qualitativi
1.2 Disturbi dell'io-coscienza (o del Sè, o dell'io-fenomenologico)
1.2.1 Disturbi della vitalità
1.2.2 Disturbi dell'attività
1.2.3 Disturbi della consistenza
1.2.4 Disturbi della demarcazione
1.2.5 Disturbi dell'identità
2
Disturbi della percezione
2.1 le illusioni
2.2 le allucinazioni
2.3 le allucinosi
2.4 le pseudoallucinazioni
3 Disturbi della memoria
3.1 ipermnesie
3.2 amnesie (o assenza di memoria)
3.3 paramnesie
4
Disturbi della volizione
4.1 istinto
4.2 la volonta
4.2.1 disturbi del linguaggio
4.2.1.1 mutismo
4.2.2 disturbi del comportamento motorio
4.2.2.1 catalessia
4.2.2.2 negativismo
4.2.2.3 manierismi
4.2.2.4 bizzarrie
4.2.2.5 automatismo
4.2.3 disturbi dell’impulsività
4.2.3.1 piromania
4.2.3.2 cleptomania
4.2.3.3 dipsomania
4.2.3.4 ninfomania
4.2.3.5 tricotillomania
4.2.3.6 disturbo esplosivo intermittente
4.2.3.7 gioco d’azzardo
5
Disturbi dell'alimentazione
5.1 L’anoressia mentale
5.2 La bulimia
5.3 Ortoressia
5.4 Obesità
6 Disturbi sessuali
7
Disturbi della personalità
7.1 Classificazione
7.1.1 Classificazione del DSM IV
7.1.1.1 Personalità paranoide
7.1.1.1.1 Diagnosi differenziale
7.1.1.2 Personalità schizoide
7.1.1.3 La personalità schizotipica
7.1.1.4 La personalità antisociale
7.1.1.5 La personalità borderline
7.1.1.6 La personalità istrionica
(isterica)
7.1.1.7 La personalità narcisistica
7.1.1.8 La personalità evitante
7.1.1.9 La personalità dipendente
7.1.1.10 La personalità ossessivo-compulsiva
7.1.2 non comprese nel DSM-IV ma presenti in letteratura
7.1.2.1 La personalità passivo-aggressiva
7.1.2.2 La personalità depressiva
7.1.2.3 La personalità negativista
7.1.2.4 La personalità che si autosconfigge
8 Disturbi
d'ansia
8.1 Ansia
8.1.1 Teorie
8.1.1.1 Psicoanalisi
8.1.1.2 Terapia cognitivo-comportamentale
8.1.1.3 Teorie sociogeneriche
8.1.1.4 Teorie biologiche
8.2 Il disturbo da attacchi di
panico (con o senza agorafobia)
8.3 L’agorafobia
8.4 Le fobie specifiche
8.5 Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
8.6 Il disturbo post-traumatico da stress
8.7 Il disturbo da
ansia
generalizzata
9 Disturbi della
dissociazione
10
Disturbi dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza
10.1 Il ritardo (insufficienza) mentale
10.2 I disturbi dell’apprendimento
10.3 I disturbi del linguaggio
10.4 Le alterazioni della motilità
10.4.1 Disturbo transitorio
10.4.2 Disturbo cronico
10.4.3 Malattia di Gilles de la Tourrette
10.5 I disturbi dell’alimentazione (nell’infanzia)
10.5.1 La pica
10.5.2 La ruminazione (mericismo)
10.6 I disturbi delle funzioni evacuative
10.6.1 Encopressi
10.6.2 Enuresi
10.7 I disturbi dell’identità di genere
10.8 L’autismo precoce infantile
10.9 I disturbi d’ansia
10.9.1 Disturbo d’ansia
di separazione
10.9.2 Disturbo da evitamento
10.9.3 Disturbo iperansioso
10.10 I disturbi dell’attenzione e del comportamento
10.10.1 Il disturbo dell’attenzione (con o senza iperattività)
10.10.2 Il disturbo della condotta
10.10.3 I tipi aggressivi-solitari
10.10.4 Il disturbo oppositivo-provocatorio
11 Disturbi caratterizzati dalla compromissione cognitiva
11.1 La sindrome confusionale acuta
11.1.1 Terapia
11.2 Le demenze
11.2.1 Forme di demenza:
11.2.2 Sintomatologia delle varie demenze
11.2.3 Diagnosi strumentali
11.2.4 Le cause
11.3 Il disturbo mnestico
12 Disturbi dello spettro schizofrenico
12.1 La schizofrenia
12.1.1 STORIA DEL CONCETTO
12.1.1.1 Kraepelig
12.1.1.2 Bleuler
12.1.1.3 Jaspers
12.1.1.4 Schneider
12.1.1.4.1 SINTOMI DI PRIMO RANGO
12.1.1.5 Crow
12.1.1.6 Andrearsen
12.1.2 SINTOMATOLOGIA
12.1.2.1 1°fase
12.1.2.2 2°fase
12.1.2.3 3°fase
12.1.3 DIAGNOSI E SOTTOTIPOLOGIA CLINICA
12.1.3.1 CRITERI DIAGNOSTICI
12.1.3.2 SOTTOTIPOLOGIA CLINICA
12.1.3.3 EZIOLOGIA
12.1.3.3.1 ipotesi genetiche
12.1.3.3.2 Ipotesi psicologiche
12.1.4 EPIDEMIOLOGIA
12.1.5 TERAPIA E RIABILITAZIONE
12.1.5.1 ospedale diurno
12.1.5.2 Comunità terapeutica
12.1.5.3 Residenze protette
12.1.5.4 I laboratori protetti
12.1.5.5 la terapia farmacologica
12.1.5.5.1 Eventuali effetti indesiderati
12.2 Il disturbo delirante (paranoia) 12.2.1 EZIOLOGIA
12.2.2 EPIDEMIOLOGIA
12.2.3 SINTOMATOLOGIA CLINICA
12.2.3.1 DELIRIO PERSECUTORIO
12.2.3.2 DELIRIO EROTOMANICO
12.2.3.3 DELIRIO DI GRANDEZZA
12.2.3.4 DELIRIO DI GELOSIA
12.2.3.5 DELIRIO SOMATICO
12.2.3.6 DELIRIO DI NEGOZIAZIONE (SINDROME DI COTARD)
12.2.3.7 ILLUSIONE DEL SOSIA (SINDROME DI CAPGRAS)
12.2.4 DIAGNOSI
12.2.5 DIAGNOSI DIFFERENZIALE
12.2.6 TERAPIA
12.3 Il disturbo schizofreniforme
12.4 Il disturbo schizoaffettivo
12.4.1 Terapia
12.4.2 EZIOLOGIA
12.4.3 DIAGNOSI DIFFERENZIALE
12.4.4 TERAPIA
12.5 Il disturbo psicotico indotto
12.5.1 EPIDEMIOLOGIA
12.5.2 SINTOMATOLOGIA CLINICA
12.5.3 TERAPIA
13 Disturbi del tono dell’umore
13.1 Storia
13.1.1 Grecia Antica
13.1.2 fine del 700
13.2 Falret
13.3 Kraepelin
13.4 Fino a qualche anno fa...
13.5 Dagli anni 60
13.6 Sintomatologia stati depressivi
13.6.1 1-alterazione affettiva
13.6.2 2-Alterazione cognitiva
13.6.3 3-Alterazione motivazionale
13.6.4 4-Alterazione fisico-vegetativa
13.7 Sintomatologia stati maniacali
13.7.1 Variazioni cliniche sono
13.7.1.1 1-ipomania
13.7.1.2 2-Mania acuta
13.7.1.3 3-Mania delirante
13.7.1.4 4-Stupor maniacale
13.7.2 Sintomatologia stati misti
13.7.3 Diagnosi
13.7.4 1-disturbi depressivi (o monopolari)
13.7.4.1 Il disturbo affettivo stagionale (DAS)
13.7.5 2-disturbi bipolari
13.7.6 3-Disturbi dello spettro affettivo
13.7.7 Decorso
13.7.8 Eziologia
13.7.9 FATTORI DI VULNERABILITA’
13.7.9.1 eredità
13.7.10 Aspetti neurofisiologici
13.7.11 Aspetti endocrinologici
13.7.12 FATTORI DI RISCHIO
13.7.13 Epidemiologia
13.7.14 Terapia
13.7.15 Tra le terapie troviamo
13.7.15.1 elettroshock
13.7.15.2 Antidepressivi triciclici
13.7.15.3 Gli IMAO (inibitori delle monoaminoosidasi)
13.7.15.4 I nuovi antidepressivi
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D.S.M - Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali
Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders
1 Descrizione
2 Struttura
3 Critiche al DSM
>>>
D.S.M. IV Text Revision
, American Psychiatric Association,
MASSON |
Il Metodo
Scientifico
1
Cenni storici
2 Regole per applicare il metodo scientifico all'osservazione
dei fenomeni naturali
3 Rettifiche del metodo scientifico
|
Farmaco
1
Aspetto e composizione
2 Come nasce un nuovo farmaco
2.1 La sperimentazione pre-clinica
2.2 La sperimentazione clinica
2.2.1 FASE I - Farmacologia clinica
2.2.2 FASE II - Studio di efficacia
2.2.3 FASE III - Studio multicentrico
2.2.4 FASE IV - Studi condotti dopo la commercializzazione del
farmaco
3 Preparati galenici |
4 La Farmacopea Ufficiale Italiana
5 Farmaci generici o equivalenti
6 La Farmaco Vigilanza
7 Voci correlate |
|
Sigmund Freud
1
La vita
1.1 La nascita della psicoanalisi
1.2 L'internazionale della psicoanalisi
1.3 Freud e Einstein
1.4 Freud e Lou Andreas Salomè
1.5 "Analisi terminabile e analisi interminabile" (1937)
1.6 L'esilio a Londra
1.7 Psicoanalisi e Surrealismo
1.8 La morte
1.9 Altre note biografiche
2
Le innovazioni di Freud
3 La psicoanalisi freudiana
4 Critiche a Freud
|
Sigmund Freud (6 maggio 1856,
Freiberg, Moravia - 23 settembre 1939, Londra, Gran Bretagna),
nome completo Sigismund Schlomo Freud, fu neurologo e
fondatore della psicoanalisi , una delle principali correnti
della moderna psicologia, secondo la quale l'inconscio ha un
notevole influsso sul comportamento e sul pensiero degli
esseri umani e delle organizzazioni di ogni dimensione tra
individui |
|
Il suo celebre divano, ora
al Freud Museum di Londra
|
5 Il disagio della civiltà
6 Pazienti di Freud
6.1 Personaggi storici analizzati da Freud
6.2 Altri pazienti
7 Discepoli
8 Curiosità
9 Note
10 Bibliografia
10.1 Opere di Freud tradotte in italiano
10.2 Opere su Freud di autori italiani o tradotte in italiano
10.3 Opere su Freud in inglese
10.4 Opere su Freud in francese |
<<Non ci si può sottrarre all'impressione che gli uomini di
solito misurino con falsi metri, che aspirino al potere, al
successo, alla ricchezza e ammirino queste cose negli altri,
ma sottovalutino i veri valori della vita. Pure, nel formulare
un qualsiasi giudizio generale di questo tipo, si corre il
rischio di dimenticare la varietà del mondo umano e della vita
della psiche. Vi sono taluni uomini a cui i contemporanei non
negano l'ammirazione benché la loro grandezza poggi su doti e
realizzazioni che sono completamente estranee agli scopi e
agli ideali della massa. Potremmo facilmente essere indotti a
credere che solo una minoranza, alla fin fine, apprezza questi
grandi uomini, mentre la gran maggioranza non se ne cura
affatto. Ma la cosa potrebbe non risultare così semplice,
grazie alle discrepanze tra i pensieri e le azioni degli
uomini e alla diversità dei desideri che li muovono. Uno di
questi uomini eccezionali, per lettera, si definisce mio
amico. Gli avevo mandato il mio piccolo scritto che tratta
della religione alla stregua di un'illusione, ed egli mi
rispose di concordare in pieno con il mio giudizio sulla
religione, ma di dolersi che non avessi giustamente apprezzato
la fonte autentica della religiosità. Essa consisterebbe in un
particolare sentimento che, quanto a lui, non lo
abbandonerebbe mai, che troverebbe attestato da molti altri e
che supporrebbe presente in milioni di uomini, ossia in un
sentimento che vorrebbe chiamare senso della "eternità", un
senso come di qualcosa di illimitato, di sconfinato, per così
dire di "oceanico". Tale sentimento sarebbe un fatto puramente
soggettivo, non un articolo di fede; non comporterebbe alcuna
garanzia d'immortalità personale, ma sarebbe la fonte di
quell'energia religiosa che viene captata, immessa in
particolari canali, e indubbiamente anche esaurita, dalle
varie chiese e sistemi religiosi. Soltanto sulla base di
questo sentimento oceanico potremmo chiamarci religiosi, anche
rifiutando ogni fede e ogni illusione. Le opinioni espresse
dal mio stimato amico, che personalmente ha esaltato una volta
in una poesia la magia delle illusioni, mi hanno causato non
lievi difficoltà. Per quel che mi riguarda, non riesco a
scoprire in me questo sentimento "oceanico". Non è facile
trattare scientificamente i sentimenti. Si può tentare di
descriverne gli indizi fisiologici. Dove ciò non è possibile -
e temo che anche il sentimento oceanico eluda una
caratterizzazione siffatta - non resta da far altro che
attenersi al contenuto rappresentativo che più immediatamente
risulta associato al sentimento. Se ho ben compreso il mio
amico, egli allude a ciò che un drammaturgo originale e
piuttosto bizzarro offre al suo eroe come consolazione nella
prospettiva della morte volontaria: "Fuori di questo mondo non
possiamo cadere." Si tratta dunque di un sentimento di
indissolubile legame, di immedesimazione con la totalità del
mondo esterno. Potrei dire che per me ciò ha piuttosto il
carattere di un'intuizione intellettuale, non certo priva di
una sua risonanza emotiva, ma tale comunque da non dover
risultare assente neanche da altri atti di pensiero di analoga
portata. Per quanto riguarda la mia persona non potrei
convincermi della natura primaria di un tale sentimento. Non
per questo mi è però lecito negarne la presenza effettiva in
altre persone. Occorre soltanto chiedersi se venga
correttamente interpretato e se debba essere riconosciuto come
fons et origo di tutti i bisogni religiosi. Non ho nulla da
proporre che possa contribuire in modo decisivo alla soluzione
di questo problema. L'idea che l'uomo debba avere conoscenza
della propria connessione con il mondo circostante attraverso
un sentimento immediato e fin dall'inizio orientato in tale
direzione, appare così strana e si accorda così male con la
struttura della nostra psicologia da legittimare il tentativo
di una spiegazione psicoanalitica, ossia genetica, di tale
sentimento. Possiamo quindi disporre della seguente linea di
pensiero: Normalmente nulla è per noi più sicuro del senso di
noi stessi, del nostro proprio Io. Questo Io ci appare
autonomo, unitario, ben contrapposto a ogni altra cosa. Che
tale apparenza sia fallace, che invece l'Io abbia verso
l'interno, senza alcuna delimitazione netta, la propria
continuazione in una entità psichica inconscia, che noi
designiamo come Es, e per la quale esso funge per così dire da
facciata, lo abbiamo per la prima volta appreso dalla ricerca
psicoanalitica, da cui ci attendiamo molte altre informazioni
circa il rapporto tra Io ed Es. Ma verso l'esterno almeno l'Io
sembra mantenere linee di demarcazione chiare e nette>>.
|
|
Depressione
1
Cause
2
Diagnosi
3 Trattamento
3.1
Terapia farmacologica
3.2
Psicoterapia
3.3
Terapia elettroconvulsivante
I disturbi dell'umore
Quadro clinico depressivo
Quadro clinico maniacale
|
La Mente
Indice
1 Teorie della mente
2 Natura della mente
3 Storia della filosofia della mente
4 Studi recenti
5 Il punto di vista Buddhista |
|
|
|
Epilessia
1
Definizioni
2 Classificazione delle crisi
2.1 Attacchi parziali
2.2 Attacchi generalizzati
2.3 Classificazione delle sindromi epilettiche
3 Cause
|
Incoscio
1
Considerazioni di Sigmund Freud
2 Jung e l'inconscio collettivo
3 Considerazioni di Alfred Adler
4 Considerazioni di Melanie Klein
5 Considerazioni di Wilfred Ruprecht Bion
6 Considerazioni di Jacques Lacan
7 Considerazioni di Noam Chomsky
8 Voci correlate
|
|
Intelligenza
1
Valutazione dell'intelligenza
2 La teoria delle intelligenze multiple
3 Intelligenza umana in confronto a quella animale
Psicopatologia
1 Classificazione delle psicopatologie
1.1 Psicopatologie interpretative
1.2 Psicopatologia descrittiva
|
Personalità
Processo
Cognitivo
Psicoanalisi
1
Gli inizi della psicoanalisi
2 La tecnica psicoanalitica
3 Critiche alla psicoanalisi
3.1 Il dibattito sull'efficacia terapeutica
3.2 Critiche recenti alla psicoanalisi
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Collegamenti esterni
Sistema Nervoso
1
Suddivisione
1.1 Sistema Nervoso Centrale
1.2 Sistema nervoso Periferico
1.3 Sistema Nervoso Autonomo
2 Trasmissione del segnale elettrico
3 La sinapsi chimica
3.1 Cenni sullo sviluppo del sistema nervoso
|
Psicologia
Cognitiva
1 Cenni storici
1.1 Modelli cognitivi
1.2 La revisione degli anni '70
1.3 Il nuovo orientamento
2 Multidisciplinarità
|
Psicosi
Il Sonno
1
Significato del sonno
1.1 Teoria del recupero
1.2 Teoria della conservazione dell'energia
1.3 Teoria dell'apprendimento
1.4 Teoria evolutiva
2 Macrostruttura e microstruttura del sonno
2.1 Macrostruttura del sonno
3 Il sonno dall'infanzia all'età adulta
4 Il sonno nell'anziano
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Collegamenti esterni
|
Ipocondria
Istinto
Morbo di Alzheimer
|
Psicoterapia
1
Definizioni e scuole
1.1 Scuola psicoanalitica
1.2 Scuola psicosintetica
1.3 Scuola sistemico-relazionale
1.4 Scuola cognitivo-comportamentale
1.5 Scuola ericksoniana
2 Sintomi
3 Legislazione
|
Ipnosi
1 Storia
1.1 Etimologia
2 Tecnica
3 Applicazioni
3.1 Ipnoterapia
3.2 Falsi ricordi
3.3 Autoipnosi
3.4 Medicina
3.5 Ipnodontria
4 Pregiudizi
|
Ipnoterapia
Una seduta ipnotica di fine Ottocento
|
Memoria
1
Classificazione per durata
2 Classificazione per tipo di informazione
3 Fisiologia
4 Patologia
Percezione
Pensiero |
Quadro
rappresentante il mito biblico dell'albero della conoscenza |
|
La
conoscenza
1
Distinzione tra conoscere la cosa e conoscere il come
2
Conoscenza inferenziale vs. conoscenza fattuale
3
Il
flusso della conoscenza
4
La
conoscenza in filosofia ed il problema della giustificazione
5
Scetticismo
6
Tipi di
conoscenza
6.1
Conoscenza esplicita
6.2
Conoscenza tacita
6.3
Conoscenza incorporata
6.4
L'esempio
del libro |
|
SPECIALE
ATTACCHI DI PANICO
|
|
da "Introduzione alla Psicoterapia Cognitiva
Standard"
Dott. Gian Luigi
Dell'Erba
Copyrigth: Associazione
di Psicologia Cognitiva (A.P.C.) - Roma
|
•
Il modello cognitivo ABC
•
I problemi sono i C
•
I problemi sono determinati dai B, non
da A
•
I legami preferenziali tra i B e i C
•
B di base derivano dalla storia di vita del soggetto
•
Indebolire le convinzioni indebolisce lo
stress associato
•
Prerequisiti al trattamento
•
Focus sul
problema
•
Valutare il C
•
Confermare
che AC è il problema
•
Valutare il B
•
Formulazione
•
Stabilire l'obiettivo e le
opzioni alternative
•
Modificare le convinzioni e le
credenze
•
Discutere e testare le
inferenze
•
Discutere e testare le valutazioni
•
Le reazioni emotive
•
Le reazioni comportamentali
•
Micro tecniche cognitive
•
Capire i significati personali
tipici
•
Analisi delle evidenze e
dei dati
•
Riattribuzione
•
Esaminare le opzioni e le
alternative
•
Decatastrofizzare
•
Fantasticare le conseguenze
•
Analizzare vantaggi e svantaggi
•
Modificare gli svantaggi in
vantaggi
Ci sono delle volte in cui un
fatto negativo può giocare un ruolo positivo per il paziente,
e quindi una prima valutazione negativa può essere sostituita
da una successiva valutazione positiva. Ci sono dei pazienti
che secondo il loro umore e il loro stato possono non
vedere assolutamente l’aspetto positivo della situazione,
tanto da considerare il terapista un ingenuo o un inguaribile
“ottimista”, ma il lavoro per la ristrutturazione di una nuova
prospettiva deve essere pazientemente tentato sempre
poggiandosi su una base realistica. Ogni situazione è
costituita da un lato positivo e da uno negativo, a secondo
delle premesse e dell’umore del soggetto, ma è anche vero che
ogni punto di vista può essere cambiato se il cambiamento si
accorda con una buona relazione tra paziente e terapista, in
modo che i dati proposti dal terapista siano considerati dal
soggetto nella giusta luce e secondo la gradualità proposta
dal terapista stesso. Spesso le proposte del terapista sono
giudicate irrealistiche dal paziente il quale considera la
propria posizione quella vera, allora può essere utile per il
terapista trasformare entrambi i punti come estremi ed
irrealistici e puntare in collaborazione con il paziente verso
una posizione intermedia, che a volte è necessario costruire o
formulare partendo da zero.
|
E’ difficile definire il modello
cognitivo in psicologia clinica in quanto non esiste un unico
modello cognitivo sia riguardo alla teoria che alla terapia.
Piuttosto, negli ultimi 20 anni c’è stata una proliferazione
di prospettive teoriche e di trattamenti, alcuni specifici per
alcuni disturbi, altri riguardanti l’intero comportamento
umano, le quali hanno assunto la definizione e l’etichetta di
“cognitivo”.
E’ forse più utile indicare
l’idea di base che sta dietro ai vari modelli nella psicologia
clinica. Può essere usato il noto esempio di un soggetto che è
steso nel suo letto, è sera, e sente dei rumori provenienti
più o meno dal punto della casa dove c’è la porta d’ingresso.
Se egli crede che sta per essere derubato dai ladri i quali
stanno per entrare in casa egli sarà spaventato e
probabilmente cercherà aiuto per telefono. Se, invece, pensa
che è suo figlio che rincasa tardi sarà forse irritato e si
preparerà un argomento per il rimprovero. E così via. Il punto
centrale di questo esempio e che ogni risposta è mediata da un
ragionamento, quindi dal pensiero, da immagini, e da credenze.
Questa caratteristica è comune a tutti i modelli cognitivi ed
ai relativi trattamenti clinici.
Per definire ulteriormente
questo punto è utile far riferimento allo schema ABC di Ellis
(1962, 1994; De Silvestri, 1981). L’ABC può essere immaginato
come uno schema a tre colonne (A, B, e C appunto) dove
ciascuna identifica uno specifico contenuto....
•
Etichettare le distorzioni
•
Paradossi ed esagerazioni
•
Graduazione
•
Sostituzione di immagini
•
Esternalizzazione di voci e
pensieri
•
Ripetizione cognitiva
•
Autoistruzioni
•
Stop del pensiero
•
Focalizzazione
•
Discussione diretta
•
Dissonanza cognitiva
•
Compilazione di una scheda o un
diario
•
Ristrutturazione cognitiva
•
Esposizione
•
Prevenzione della risposta
•
Le disfunzioni
degli atteggiamenti intenzionali
|
|
Il
trattamento psicologico breve del Disturbo da attacchi di
Panico
Dott. Gian Luigi
Dell'Erba
|
•
Riassunto
•
Premessa
•
Caratteristiche della sindrome da
attacchi di
panico con o senza agorafobia
•
Concettualizzazione del disturbo
•
Procedure psicoterapeutiche
•
Esposizione in vivo
•
Rietichettamento delle sensazioni
somatiche
•
Rilassamento e respirazione addominale
•
Ristrutturazione cognitiva
•
Metodologia della Ricerca
•
esempi clinici
•
Risultati
•
Conclusioni
|
Il disturbo da attacchi di
panico con o senza agorafobia è largamente sensibile al
trattamento cognitivo - comportamentale, in particolare
strutturato in modo tale da puntare l’intervento su quattro
elementi ritenuti principali sia per quel che riguarda la
eziologia che per quanto concerne il trattamento. Essi sono:
a) esposizione graduale "in
vivo";
b) ri-etichettamento delle sensazioni somatiche;
c) rilassamento e respirazione addominale frazionata;
d) ristrutturazione cognitiva delle assunzioni disfunzionali.
Per valutare tale incisività è stata condotta
una ricerca su pazienti in trattamento psicologico e pazienti
in trattamento farmacologico aventi la funzione comparativa di
controlli clinici. La valutazione dell’andamento è stata
effettuata con il SCL90 somministrato a intervalli regolari di
15 giorni per 90 giorni. Il trattamento psicologico cognitivo
- comportamentale è risultato efficace sui controlli clinici e
la differenza tra i punteggi iniziali e quelli finali è
ampiamente significativa.
|
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TUTTI I
PROFESSIONISTI INTERESSATI A PUBBLICARE UN LORO ELABORATO
SCRITTO SU PSICOLOGIA ITALIA POSSONO INVIARLO CON
OGGETTO : "PUBBLICAZIONE ARTICOLO"
ALL'INDIRIZZO E-MAIL:
VANNO
INDICATI I PROPRI
DATI ANAGRAFICI E PROFESSIONALI
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