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Classificazione nomotetica dei disturbi psichici

I Disturbi della Coscienza
1.1 Disturbi quantitativi e qualitativi della coscienza
1.1.1 Disturbi quantitativi
1.1.2 Disturbi Qualitativi
1.2 Disturbi dell'io-coscienza (o del Sè, o dell'io-fenomenologico)

1.2.1 Disturbi della vitalità
1.2.2 Disturbi dell'attività
1.2.3 Disturbi della consistenza
1.2.4 Disturbi della demarcazione
1.2.5 Disturbi dell'identità

2 Disturbi della percezione
2.1 le illusioni
2.2 le allucinazioni
2.3 le allucinosi
2.4 le pseudoallucinazioni

3 Disturbi della memoria
3.1 ipermnesie
3.2 amnesie (o assenza di memoria)

3.3 paramnesie

4 Disturbi della volizione
4.1 istinto
4.2 la volonta
4.2.1 disturbi del linguaggio
4.2.1.1 mutismo
4.2.2 disturbi del comportamento motorio
4.2.2.1 catalessia
4.2.2.2 negativismo
4.2.2.3 manierismi
4.2.2.4 bizzarrie

4.2.2.5 automatismo
4.2.3 disturbi dell’impulsività
4.2.3.1 piromania
4.2.3.2 cleptomania
4.2.3.3 dipsomania
4.2.3.4 ninfomania
4.2.3.5 tricotillomania
4.2.3.6 disturbo esplosivo interm
ittente
4.2.3.7 gioco d’azzardo

5 Disturbi dell'alimentazione
5.1 L’anoressia mentale
5.2 La bulimia
5.3 Ortoressia
5.4 Obesità

6 Disturbi sessuali
7 Disturbi della personalità
7.1 Classificazione
7.1.1 Classificazione del DSM IV
7.1.1.1 Personalità paranoide
7.1.1.1.1 Diagnosi differenziale
7.1.1.2 Personalità schizoide
7.1.1.3 La personalità schizotipica
7.1.1.4 La personalità antisociale
7.1.1.5 La personalità borderline
7.1.1.6 La personalità istrionica (isterica)
7.1.1.7 La personalità narcisistica
7.1.1.8 La personalità evitante
7.1.1.9 La personalità dipendente
7.1.1.10 La personalità ossessivo-compulsiva
7.1.2 non comprese nel DSM-IV ma presenti in letteratura
7.1.2.1 La personalità passivo-aggressiva
7.1.2.2 La personalità depressiva
7.1.2.3 La personalità negativista
7.1.2.4 La personalità che si autosconfigge

8 Disturbi d'ansia
8.1 Ansia
8.1.1 Teorie
8.1.1.1 Psicoanalisi
8.1.1.2 Terapia cognitivo-comportamentale
8.1.1.3 Teorie sociogeneriche
8.1.1.4 Teorie biologiche
8.2 Il disturbo da attacchi di panico (con o senza agorafobia)
8.3 L’agorafobia
8.4 Le fobie specifiche
8.5 Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
8.6 Il disturbo post-traumatico da stress
8.7 Il disturbo da ansia generalizzata

9 Disturbi della dissociazione

10 Disturbi dell’infanzia, della fanciullezza e dell’adolescenza
10.1 Il ritardo (insufficienza) mentale
10.2 I disturbi dell’apprendimento
10.3 I disturbi del linguaggio
10.4 Le alterazioni della motilità
10.4.1 Disturbo transitorio
10.4.2 Disturbo cronico
10.4.3 Malattia di Gilles de la Tourrette
10.5 I disturbi dell’alimentazione (nell’infanzia)
10.5.1 La pica
10.5.2 La ruminazione (mericismo)
10.6 I disturbi delle funzioni evacuative
10.6.1 Encopressi
10.6.2 Enuresi
10.7 I disturbi dell’identità di genere
10.8 L’autismo precoce infantile
10.9 I disturbi d’ansia
10.9.1 Disturbo d’ansia di separazione
10.9.2 Disturbo da evitamento
10.9.3 Disturbo iperansioso
10.10 I disturbi dell’attenzione e del comportamento
10.10.1 Il disturbo dell’attenzione (con o senza iperattività)
10.10.2 Il disturbo della condotta
10.10.3 I tipi aggressivi-solitari
10.10.4 Il disturbo oppositivo-provocatorio

11 Disturbi caratterizzati dalla compromissione cognitiva
11.1 La sindrome confusionale acuta
11.1.1 Terapia
11.2 Le demenze
11.2.1 Forme di demenza:
11.2.2 Sintomatologia delle varie demenze
11.2.3 Diagnosi strumentali
11.2.4 Le cause
11.3 Il disturbo mnestico

12 Disturbi dello spettro schizofrenico
12.1 La schizofrenia
12.1.1 STORIA DEL CONCETTO
12.1.1.1 Kraepelig
12.1.1.2 Bleuler
12.1.1.3 Jaspers
12.1.1.4 Schneider
12.1.1.4.1 SINTOMI DI PRIMO RANGO
12.1.1.5 Crow
12.1.1.6 Andrearsen
12.1.2 SINTOMATOLOGIA
12.1.2.1 1°fase
12.1.2.2 2°fase
12.1.2.3 3°fase
12.1.3 DIAGNOSI E SOTTOTIPOLOGIA CLINICA
12.1.3.1 CRITERI DIAGNOSTICI
12.1.3.2 SOTTOTIPOLOGIA CLINICA
12.1.3.3 EZIOLOGIA
12.1.3.3.1 ipotesi genetiche
12.1.3.3.2 Ipotesi psicologiche
12.1.4 EPIDEMIOLOGIA
12.1.5 TERAPIA E RIABILITAZIONE
12.1.5.1 ospedale diurno
12.1.5.2 Comunità terapeutica
12.1.5.3 Residenze protette
12.1.5.4 I laboratori protetti
12.1.5.5 la terapia farmacologica
12.1.5.5.1 Eventuali effetti indesiderati
12.2 Il disturbo delirante (paranoia) 12.2.1 EZIOLOGIA
12.2.2 EPIDEMIOLOGIA
12.2.3 SINTOMATOLOGIA CLINICA
12.2.3.1 DELIRIO PERSECUTORIO
12.2.3.2 DELIRIO EROTOMANICO
12.2.3.3 DELIRIO DI GRANDEZZA
12.2.3.4 DELIRIO DI GELOSIA
12.2.3.5 DELIRIO SOMATICO
12.2.3.6 DELIRIO DI NEGOZIAZIONE (SINDROME DI COTARD)
12.2.3.7 ILLUSIONE DEL SOSIA (SINDROME DI CAPGRAS)
12.2.4 DIAGNOSI
12.2.5 DIAGNOSI DIFFERENZIALE
12.2.6 TERAPIA
12.3 Il disturbo schizofreniforme
12.4 Il disturbo schizoaffettivo
12.4.1 Terapia
12.4.2 EZIOLOGIA
12.4.3 DIAGNOSI DIFFERENZIALE
12.4.4 TERAPIA
12.5 Il disturbo psicotico indotto
12.5.1 EPIDEMIOLOGIA
12.5.2 SINTOMATOLOGIA CLINICA
12.5.3 TERAPIA

 

13 Disturbi del tono dell’umore
13.1 Storia
13.1.1 Grecia Antica
13.1.2 fine del 700
13.2 Falret
13.3 Kraepelin
13.4 Fino a qualche anno fa...
13.5 Dagli anni 60
13.6 Sintomatologia stati depressivi
13.6.1 1-alterazione affettiva
13.6.2 2-Alterazione cognitiva
13.6.3 3-Alterazione motivazionale
13.6.4 4-Alterazione fisico-vegetativa
13.7 Sintomatologia stati maniacali
13.7.1 Variazioni cliniche sono
13.7.1.1 1-ipomania
13.7.1.2 2-Mania acuta
13.7.1.3 3-Mania delirante
13.7.1.4 4-Stupor maniacale
13.7.2 Sintomatologia stati misti
13.7.3 Diagnosi

13.7.4 1-disturbi depressivi (o monopolari)
13.7.4.1 Il disturbo affettivo stagionale (DAS)
13.7.5 2-disturbi bipolari

13.7.6 3-Disturbi dello spettro affettivo
13.7.7 Decorso
13.7.8 Eziologia
13.7.9 FATTORI DI VULNERABILITA’
13.7.9.1 eredità
13.7.10 Aspetti neurofisiologici
13.7.11 Aspetti endocrinologici
13.7.12 FATTORI DI RISCHIO
13.7.13 Epidemiologia
13.7.14 Terapia
13.7.15 Tra le terapie troviamo
13.7.15.1 elettroshock
13.7.15.2 Antidepressivi triciclici
13.7.15.3 Gli IMAO (inibitori delle monoaminoosidasi)
13.7.15.4 I nuovi antidepressivi

 

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D.S.M - Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali
Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders

1 Descrizione
2 Struttura
3 Critiche al DSM
 

>>>   D.S.M. IV Text Revision , American Psychiatric Association, MASSON

 

Il Metodo Scientifico

1 Cenni storici
2 Regole per applicare il metodo scientifico all'osservazione dei fenomeni naturali
3 Rettifiche del metodo scientifico

 

Farmaco

1 Aspetto e composizione
2 Come nasce un nuovo farmaco
2.1 La sperimentazione pre-clinica
2.2 La sperimentazione clinica
2.2.1 FASE I - Farmacologia clinica
2.2.2 FASE II - Studio di efficacia
2.2.3 FASE III - Studio multicentrico
2.2.4 FASE IV - Studi condotti dopo la commercializzazione del farmaco
3 Preparati galenici

 

4 La Farmacopea Ufficiale Italiana
5 Farmaci generici o equivalenti
6 La Farmaco Vigilanza
7 Voci correlate

 

     

 

 

 Sigmund Freud

1 La vita
1.1 La nascita della psicoanalisi
1.2 L'internazionale della psicoanalisi
1.3 Freud e Einstein
1.4 Freud e Lou Andreas Salomè
1.5 "Analisi terminabile e analisi interminabile" (1937)
1.6 L'esilio a Londra
1.7 Psicoanalisi e Surrealismo
1.8 La morte
1.9 Altre note biografiche

2 Le innovazioni di Freud
3 La psicoanalisi freudiana
4 Critiche a Freud

 

Sigmund Freud (6 maggio 1856, Freiberg, Moravia - 23 settembre 1939, Londra, Gran Bretagna), nome completo Sigismund Schlomo Freud, fu neurologo e fondatore della psicoanalisi , una delle principali correnti della moderna psicologia, secondo la quale l'inconscio ha un notevole influsso sul comportamento e sul pensiero degli esseri umani e delle organizzazioni di ogni dimensione tra individui

 

Il suo celebre divano, ora

al Freud Museum di Londra

 

5 Il disagio della civiltà
6 Pazienti di Freud
6.1 Personaggi storici analizzati da Freud
6.2 Altri pazienti
7 Discepoli
8 Curiosità
9 Note
10 Bibliografia
10.1 Opere di Freud tradotte in italiano
10.2 Opere su Freud di autori italiani o tradotte in italiano
10.3 Opere su Freud in inglese
10.4 Opere su Freud in francese

<<Non ci si può sottrarre all'impressione che gli uomini di solito misurino con falsi metri, che aspirino al potere, al successo, alla ricchezza e ammirino queste cose negli altri, ma sottovalutino i veri valori della vita. Pure, nel formulare un qualsiasi giudizio generale di questo tipo, si corre il rischio di dimenticare la varietà del mondo umano e della vita della psiche. Vi sono taluni uomini a cui i contemporanei non negano l'ammirazione benché la loro grandezza poggi su doti e realizzazioni che sono completamente estranee agli scopi e agli ideali della massa. Potremmo facilmente essere indotti a credere che solo una minoranza, alla fin fine, apprezza questi grandi uomini, mentre la gran maggioranza non se ne cura affatto. Ma la cosa potrebbe non risultare così semplice, grazie alle discrepanze tra i pensieri e le azioni degli uomini e alla diversità dei desideri che li muovono. Uno di questi uomini eccezionali, per lettera, si definisce mio amico. Gli avevo mandato il mio piccolo scritto che tratta della religione alla stregua di un'illusione, ed egli mi rispose di concordare in pieno con il mio giudizio sulla religione, ma di dolersi che non avessi giustamente apprezzato la fonte autentica della religiosità. Essa consisterebbe in un particolare sentimento che, quanto a lui, non lo abbandonerebbe mai, che troverebbe attestato da molti altri e che supporrebbe presente in milioni di uomini, ossia in un sentimento che vorrebbe chiamare senso della "eternità", un senso come di qualcosa di illimitato, di sconfinato, per così dire di "oceanico". Tale sentimento sarebbe un fatto puramente soggettivo, non un articolo di fede; non comporterebbe alcuna garanzia d'immortalità personale, ma sarebbe la fonte di quell'energia religiosa che viene captata, immessa in particolari canali, e indubbiamente anche esaurita, dalle varie chiese e sistemi religiosi. Soltanto sulla base di questo sentimento oceanico potremmo chiamarci religiosi, anche rifiutando ogni fede e ogni illusione. Le opinioni espresse dal mio stimato amico, che personalmente ha esaltato una volta in una poesia la magia delle illusioni, mi hanno causato non lievi difficoltà. Per quel che mi riguarda, non riesco a scoprire in me questo sentimento "oceanico". Non è facile trattare scientificamente i sentimenti. Si può tentare di descriverne gli indizi fisiologici. Dove ciò non è possibile - e temo che anche il sentimento oceanico eluda una caratterizzazione siffatta - non resta da far altro che attenersi al contenuto rappresentativo che più immediatamente risulta associato al sentimento. Se ho ben compreso il mio amico, egli allude a ciò che un drammaturgo originale e piuttosto bizzarro offre al suo eroe come consolazione nella prospettiva della morte volontaria: "Fuori di questo mondo non possiamo cadere." Si tratta dunque di un sentimento di indissolubile legame, di immedesimazione con la totalità del mondo esterno. Potrei dire che per me ciò ha piuttosto il carattere di un'intuizione intellettuale, non certo priva di una sua risonanza emotiva, ma tale comunque da non dover risultare assente neanche da altri atti di pensiero di analoga portata. Per quanto riguarda la mia persona non potrei convincermi della natura primaria di un tale sentimento. Non per questo mi è però lecito negarne la presenza effettiva in altre persone. Occorre soltanto chiedersi se venga correttamente interpretato e se debba essere riconosciuto come fons et origo di tutti i bisogni religiosi. Non ho nulla da proporre che possa contribuire in modo decisivo alla soluzione di questo problema. L'idea che l'uomo debba avere conoscenza della propria connessione con il mondo circostante attraverso un sentimento immediato e fin dall'inizio orientato in tale direzione, appare così strana e si accorda così male con la struttura della nostra psicologia da legittimare il tentativo di una spiegazione psicoanalitica, ossia genetica, di tale sentimento. Possiamo quindi disporre della seguente linea di pensiero: Normalmente nulla è per noi più sicuro del senso di noi stessi, del nostro proprio Io. Questo Io ci appare autonomo, unitario, ben contrapposto a ogni altra cosa. Che tale apparenza sia fallace, che invece l'Io abbia verso l'interno, senza alcuna delimitazione netta, la propria continuazione in una entità psichica inconscia, che noi designiamo come Es, e per la quale esso funge per così dire da facciata, lo abbiamo per la prima volta appreso dalla ricerca psicoanalitica, da cui ci attendiamo molte altre informazioni circa il rapporto tra Io ed Es. Ma verso l'esterno almeno l'Io sembra mantenere linee di demarcazione chiare e nette>>.

 

Depressione

1 Cause
2
Diagnosi
3 Trattamento
3.1
Terapia farmacologica
3.2
Psicoterapia
3.3
Terapia elettroconvulsivante

 

I disturbi dell'umore

Quadro clinico depressivo

Quadro clinico maniacale

 

 

La Mente

Indice
1 Teorie della mente
2 Natura della mente
3 Storia della filosofia della mente
4 Studi recenti
5 Il punto di vista Buddhista

 

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Agorafobia

Allucinazione

 

Anima

1 Il concetto di anima in filosofia
1.1 Anima mundi
2 Il concetto di anima nelle religioni monoteiste
  2.1 Ebraismo
  2.2 Cristianesimo
  2.2.1 Teologia cattolica
  2.2.2 Teologia ortodossa
  2.2.3 Teologia protestante
  2.3 Islamismo

3 Il concetto di anima nelle religioni orientali
4 Lessico, modi di dire, uso figurato

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Bulimia

Riconoscere la bulimia

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Psicosi Maniaco-Depressiva

 

Disturbo Borderline

Disturbo di Personalità

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Esperienza

Ansia

1 Diagnosi
1.1 Diagnosi per mezzo degli esami del sangue
2 Disturbo di ansia generalizzato
3 Disturbo di panico
4 Fobia
5 Disturbo ossessivo-compulsivo
5.1 Trattamento
6 Terapia
6.1 Terapia farmacologica
6.2 Psicoterapia cognitivo-comportamentale
6.3 Strategie di coping per l'ansia
7 Ansia da esami
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Attacco di panico

1 Introduzione
2 Sintomi
3 Fobie provocate
4 Occorrenza dell'attacco di panico
5 La cura dell'attacco di panico
6 Cause dell'attacco di panico

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Comportamento

Consapevolezza

Coscienza

Demenza

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Tac - Tomografia Assiale Computerizzata

Disturbo paranoide di personalità
1 Definizione
2 Meccanismi di difesa dell'Io
3 Il Disturbo Paranoide nel DSM
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate

Paranoia

1 Uso in psichiatria
2 Esempi di paranoia clinica
3 Rappresentazione della paranoia nella cultura popolare
 

Paranormale

1 Definizione
2 Preconcetti correnti sul paranormale e la scienza
2.1 "La scienza non accetta il paranormale perché è inspiegabile"
2.2 "La scienza rifiuta ciò che non sa spiegare"
2.3 "La scienza rifiuta ciò che non si piega ai suoi metodi"

2.4 Conclusione provvisoria

 

Schizofrenia

1 Panoramica generale  

2 Terapia

3 Collegamenti esterni

4 Voci correlate

Neurologia

Neurone

Neuroscienze

Ragione

Paralisi nel sonno

Razionalità

 

Scetticismo

1 Scetticismo filosofico

2 Scetticismo scientifico

3 Scetticismo ed inerzia

4 Aforismi

5 Organizzazioni dedicate allo scetticismo

 

 

Neuropsicologia

1 Approcci
1.1 Metodi
1.2 Neuropsicologi noti

 

Elettroencefalogramma

1 Sistema Internazionale 10-20
2 Ritmo cerebrale alfa
3 Origine dell'EEG
4 Metodo diagnostico

 

Emozione

1 Reazioni psicofisiologiche

2 Le tipologie

3 Aspetti patologici

 

Paura

1 Reazioni
2 Gradi della paura
2.1 Terrore
2.2 Paranoia

 

Illusione

Illusione Ipnagogica

 

Fobia

Epilessia

1 Definizioni
2 Classificazione delle crisi
2.1 Attacchi parziali
2.2 Attacchi generalizzati
2.3 Classificazione delle sindromi epilettiche
3 Cause

 

Incoscio

1 Considerazioni di Sigmund Freud
2 Jung e l'inconscio collettivo
3 Considerazioni di Alfred Adler
4 Considerazioni di Melanie Klein
5 Considerazioni di Wilfred Ruprecht Bion
6 Considerazioni di Jacques Lacan
7 Considerazioni di Noam Chomsky
8 Voci correlate

 

Intelligenza

1 Valutazione dell'intelligenza
2 La teoria delle intelligenze multiple
3 Intelligenza umana in confronto a quella animale
 

Psicopatologia

1 Classificazione delle psicopatologie
1.1 Psicopatologie interpretative
1.2 Psicopatologia descrittiva

 

Personalità

Processo Cognitivo

Psicoanalisi

1 Gli inizi della psicoanalisi
2 La tecnica psicoanalitica
3 Critiche alla psicoanalisi
3.1 Il dibattito sull'efficacia terapeutica
3.2 Critiche recenti alla psicoanalisi
4 Note
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Collegamenti esterni

 

Sistema Nervoso

1 Suddivisione
1.1 Sistema Nervoso Centrale
1.2 Sistema nervoso Periferico
1.3 Sistema Nervoso Autonomo
2 Trasmissione del segnale elettrico
3 La sinapsi chimica
3.1 Cenni sullo sviluppo del sistema nervoso

 

Psicologia Cognitiva

1 Cenni storici
1.1 Modelli cognitivi
1.2 La revisione degli anni '70
1.3 Il nuovo orientamento
2 Multidisciplinarità

Psicosi

Il Sonno

1 Significato del sonno
1.1 Teoria del recupero
1.2 Teoria della conservazione dell'energia
1.3 Teoria dell'apprendimento
1.4 Teoria evolutiva
2 Macrostruttura e microstruttura del sonno
2.1 Macrostruttura del sonno
3 Il sonno dall'infanzia all'età adulta
4 Il sonno nell'anziano
5 Bibliografia
6 Voci correlate
7 Collegamenti esterni

 

Ipocondria

Istinto

Morbo di Alzheimer

 

Psicoterapia

 

1 Definizioni e scuole
1.1 Scuola psicoanalitica
1.2 Scuola psicosintetica
1.3 Scuola sistemico-relazionale
1.4 Scuola cognitivo-comportamentale
1.5 Scuola ericksoniana
2 Sintomi
3 Legislazione

 

Ipnosi

1 Storia
1.1 Etimologia
2 Tecnica
3 Applicazioni
3.1 Ipnoterapia
3.2 Falsi ricordi
3.3 Autoipnosi
3.4 Medicina
3.5 Ipnodontria
4 Pregiudizi

 

Ipnoterapia

Una seduta ipnotica di fine Ottocento

 

Memoria

1 Classificazione per durata
2 Classificazione per tipo di informazione
3 Fisiologia
4 Patologia

 

Percezione

 

Pensiero

 

Quadro rappresentante il mito biblico dell'albero della conoscenza

La conoscenza

1 Distinzione tra conoscere la cosa e conoscere il come
2 Conoscenza inferenziale vs. conoscenza fattuale
3 Il flusso della conoscenza
4 La conoscenza in filosofia ed il problema della giustificazione
5 Scetticismo
6 Tipi di conoscenza
6.1 Conoscenza esplicita
6.2 Conoscenza tacita
6.3 Conoscenza incorporata
6.4 L'esempio del libro

SPECIALE ATTACCHI DI PANICO

da "Introduzione alla Psicoterapia Cognitiva Standard"

Dott. Gian Luigi Dell'Erba

Copyrigth:   Associazione di Psicologia Cognitiva  (A.P.C.) - Roma

 

  Il modello cognitivo ABC
  I problemi sono i C 
•  I problemi sono determinati dai B, non da A
  I legami preferenziali tra i B e i C
  B di base derivano dalla storia di vita del soggetto
  Indebolire le convinzioni indebolisce lo stress associato
  Prerequisiti al trattamento

  Focus sul problema
  Valutare il C

•  Confermare che AC è il problema

•  Valutare il B

  Formulazione

  Stabilire l'obiettivo e le opzioni alternative

  Modificare le convinzioni e le credenze

  Discutere e testare le inferenze

•  Discutere e testare le valutazioni 
•  Le reazioni emotive
  Le reazioni comportamentali

  Micro tecniche cognitive

  Capire i significati personali tipici

  Analisi delle evidenze e  dei dati

•  Riattribuzione

  Esaminare le opzioni e le alternative

•  Decatastrofizzare

  Fantasticare le conseguenze

  Analizzare vantaggi e svantaggi

•  Modificare gli svantaggi in vantaggi

 

 

Ci sono delle volte in cui un fatto negativo può giocare un ruolo positivo per il paziente, e quindi una prima valutazione negativa può essere sostituita da una successiva valutazione positiva. Ci sono dei pazienti che secondo il loro umore  e il loro stato possono non vedere assolutamente l’aspetto positivo della situazione, tanto da considerare il terapista un ingenuo o un inguaribile “ottimista”, ma il lavoro per la ristrutturazione di una nuova prospettiva deve essere pazientemente tentato sempre poggiandosi su una base realistica. Ogni situazione è costituita da un lato positivo e da uno negativo, a secondo delle premesse e dell’umore del soggetto, ma è anche vero che ogni punto di vista può essere cambiato se il cambiamento si accorda con una buona relazione tra paziente e terapista, in modo che i dati proposti dal terapista siano considerati dal soggetto nella giusta luce e secondo la gradualità proposta dal terapista stesso. Spesso le proposte del terapista sono giudicate irrealistiche dal paziente il quale considera la propria posizione quella vera, allora può essere utile per il terapista trasformare entrambi i punti come estremi ed irrealistici e puntare in collaborazione con il paziente verso una posizione intermedia, che a volte è necessario costruire o formulare partendo da zero.

E’ difficile definire il modello cognitivo in psicologia clinica in quanto non esiste un unico modello cognitivo sia riguardo alla teoria che alla terapia. Piuttosto, negli ultimi 20 anni c’è stata una proliferazione di prospettive teoriche e di trattamenti, alcuni specifici per alcuni disturbi, altri riguardanti l’intero comportamento umano, le quali hanno assunto la definizione e l’etichetta di “cognitivo”.

E’ forse più utile indicare l’idea di base che sta dietro ai vari modelli nella psicologia clinica. Può essere usato il noto esempio di un soggetto che è steso nel suo letto, è sera, e sente dei rumori provenienti più o meno dal punto della casa dove c’è la porta d’ingresso. Se egli crede che sta per essere derubato dai ladri i quali stanno per entrare in casa egli sarà spaventato e probabilmente cercherà aiuto per telefono. Se, invece, pensa che è suo figlio che rincasa tardi sarà forse irritato e si preparerà un argomento per il rimprovero. E così via. Il punto centrale di questo esempio e che ogni risposta è mediata da un ragionamento, quindi dal pensiero, da immagini, e da credenze. Questa caratteristica è comune a tutti i modelli cognitivi ed ai relativi trattamenti clinici.

Per definire ulteriormente questo punto è utile far riferimento allo schema ABC di Ellis (1962, 1994; De Silvestri, 1981). L’ABC può essere immaginato come uno schema a tre colonne (A, B, e C appunto) dove ciascuna identifica uno specifico contenuto....

 

 

 

  Etichettare le distorzioni

  Paradossi ed esagerazioni

•  Graduazione

  Sostituzione di immagini

•  Esternalizzazione di voci e pensieri

  Ripetizione cognitiva

  Autoistruzioni

  Stop del pensiero

  Focalizzazione

  Discussione diretta

  Dissonanza cognitiva

  Compilazione di una scheda o un diario

  Ristrutturazione cognitiva

  Esposizione

  Prevenzione della risposta

•  Le disfunzioni degli atteggiamenti intenzionali

 

Il trattamento psicologico breve del Disturbo da attacchi di Panico

Dott. Gian Luigi Dell'Erba

•  Riassunto

•  Premessa

•  Caratteristiche della sindrome da attacchi di panico con o senza agorafobia

•  Concettualizzazione del disturbo

•  Procedure psicoterapeutiche

•  Esposizione in vivo

•  Rietichettamento delle sensazioni somatiche

•  Rilassamento e respirazione addominale

       Ristrutturazione cognitiva

•  Metodologia della Ricerca

•  esempi clinici

•  Risultati

•  Conclusioni

 

 

Il disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia è largamente sensibile al trattamento cognitivo - comportamentale, in particolare strutturato in modo tale da puntare l’intervento su quattro elementi ritenuti principali sia per quel che riguarda la eziologia che per quanto concerne il trattamento. Essi sono:

a) esposizione graduale "in vivo";
b) ri-etichettamento delle sensazioni somatiche;
c) rilassamento e respirazione addominale frazionata;
d) ristrutturazione cognitiva delle assunzioni disfunzionali.

Per valutare tale incisività è stata condotta una ricerca su pazienti in trattamento psicologico e pazienti in trattamento farmacologico aventi la funzione comparativa di controlli clinici. La valutazione dell’andamento è stata effettuata con il SCL90 somministrato a intervalli regolari di 15 giorni per 90 giorni. Il trattamento psicologico cognitivo - comportamentale è risultato efficace sui controlli clinici e la differenza tra i punteggi iniziali e quelli finali è ampiamente significativa.

 

TUTTI I PROFESSIONISTI INTERESSATI A PUBBLICARE UN LORO ELABORATO SCRITTO SU PSICOLOGIA ITALIA  POSSONO INVIARLO CON OGGETTO :  "PUBBLICAZIONE ARTICOLO"

ALL'INDIRIZZO E-MAIL:

VANNO INDICATI I PROPRI DATI ANAGRAFICI E PROFESSIONALI

 

 
 

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