Il termine
paranormale si applica a quei presunti fenomeni (detti anche
anomali) che non solo risultano impossibili da spiegare sulla
base delle conoscenze scientifiche finora acquisite, ma che di
solito risulta anche impossibile ottenere in condizioni
scientificamente controllate, come dimostra il "Premio di un
milione di dollari" messo in palio da James Randi a chiunque
sia in grado di produrre un qualsiasi fenomeno paranormale di
qualunque tipo, purché in condizioni scientificamente
controllate. Il premio, dopo molti anni, non è stato ancora
incassato.
Indice
1 Definizione
2 Preconcetti
correnti sul paranormale e la scienza
2.1 "La
scienza non accetta il paranormale perché è inspiegabile"
2.2 "La
scienza rifiuta ciò che non sa spiegare"
2.3 "La
scienza rifiuta ciò che non si piega ai suoi metodi"
- Definizione
Non esiste di
fatto una definizione rigorosa e universalmente condivisa del
termine. Alcuni lo usano soltanto per indicare il campo di
studio della parapsicologia, cioè le cosiddette "percezioni
extrasensoriali" come telepatia, chiaroveggenza,
precognizione, i presunti "poteri della mente" come telecinesi
e pirocinesi e le manifestazioni di fantasmi. In genere, però,
la parola "paranormale" viene usata in senso più ampio, per
comprendere tutti i fenomeni considerati "scientificamente
inspiegabili", come le esperienze extracorporee, gli UFO
(oggetti volanti non identificati), il triangolo delle
Bermuda, i miracoli, i poteri dei fachiri, eccetera. Il
Journal of Parapsychology definisce come "paranormale"
«qualsiasi fenomeno che in uno o più aspetti superi i limiti
di ciò che è considerato fisicamente possibile secondo le
assunzioni scientifiche del momento».[1]
L'altra
caratteristica che accomuna i presunti fenomeni paranormali è
la mancanza di prove oggettive a sostegno della loro effettiva
esistenza: vengono riferiti numerosissimi esempi di tali
anomalie, ma si tratta in genere di testimonianze non
documentate oppure di esperimenti eseguiti in modo non
abbastanza rigoroso da poter escludere imbrogli o
autosuggestione. Di fatto ad oggi non esiste un solo fenomeno
paranormale la cui esistenza sia stata dimostrata in modo
rigoroso e incontrovertibile. Le cause per cui molto spesso si
parla erroneamente di fenomeni paranormali sono
sostanzialmente tre:
fenomeni
naturali scambiati per soprannaturali: ad esempio, fenomeni
atmosferici o velivoli terrestri scambiati per UFO, oppure
fenomeni poco noti (come i fulmini globulari) o
controintuitivi e quindi considerati erroneamente
inspiegabili: ad esempio, le cosiddette salite in discesa;
autosuggestione: ad esempio, persone che in buona fede si
convincono di avere facoltà telepatiche;
falsi
fenomeni paranormali prodotti con l'inganno: ad esempio, i
fenomeni di spiritismo prodotti dalle sorelle Fox
(contrariamente all'opinione corrente, secondo il CICAP la
frode rappresenta una piccola parte delle segnalazioni di
fenomeni paranormali)
Alcuni
fenomeni anomali, ad esempio la fusione fredda, si collocano
all'interno di quella che è stata chiamata scienza patologica.
- Preconcetti
correnti sul paranormale e la scienza
Esistono
almeno due preconcetti molti diffusi che rendono difficile
comprendere perché la scienza abbia un atteggiamento scettico
verso il paranormale.
- "La scienza
non accetta il paranormale perché è inspiegabile"
Nel
linguaggio corrente si confondono a torto i fenomeni
scientificamente non spiegati con i fenomeni paranormali.
Esiste invece
una netta differenza fra questi due concetti. I primi sono
quei fenomeni (biologici, fisici eccetera), osservabili anche
in condizioni scientificamente controllate, ai quali però la
scienza non è in grado di dare una spiegazione (per esempio:
siamo in grado di descrivere i fulmini globulari e il loro
comportamento, ma non abbiamo ancora saputo spiegare il modo
in cui si formano). I secondi sono invece fenomeni che
nonostante le numerosissime affermazioni contrarie, non sono
stati mai finora osservati in condizioni scientificamente
controllate, soprattutto per quanto riguarda la ripetibilità
degli esperimenti.
Si noti che
la differenza non corre affatto, come si crede spesso, tra
fenomeni "non ancora spiegati" e fenomeni "inspiegabili
tout-court". Benché la scienza sia spesso riuscita a spiegare
fenomeni inspiegati, l'epistemologia moderna ha abbanondato
l'idea della scienza come forma di sapere in grado di spiegare
tutto. Pertanto, alcuni di tali fenomeni inspiegati,
potrebbero restare tali per sempre, nonostante siano
scientificamente osservabili e descrivibili.
Viceversa,
numerosissimi fenomeni "paranormali" sono in realtà
spiegabilissimi in base alle conoscenza scientifiche (e in
certi casi anche banali trucchi di illusionismo). In genere,
al crescere del controllo dell'esperimento per prevenire
errori o frodi, i fenomeni paranormali diminuiscono di
frequenza, fino a scomparire del tutto quando si applica un
controllo scientifico rigoroso.
La differenza
tra "scientifico" e "non scientifico" corre quindi tra
fenomeni osservabili in condizioni scientificamente
controllate, e fenomeni non osservabili in tali condizioni, e
non tra fenomeni "spiegabili" e "inspiegabili".
- "La scienza
rifiuta ciò che non sa spiegare"
Un secondo
errore comune consiste nella credenza per cui la scienza
rifiuta ciò che non può capire. Al contrario, la scienza
esiste per investigare esattamente quel che non si sa (ancora)
spiegare. Lo scienziato che riuscisse a riprodurre un fenomeno
di telecinesi, o di telepatia, o di precognizione, diverrebbe
non solo famoso, ma soprattutto ricchissimo. Non è quindi
credibile che esista, come affermano coloro che credono nel
paranormale, una "congiura" fra gli scienziati per mettere a
tacere i risultati favorevoli alle teorie parapsicologiche.
Si noti
inoltre il confine tra scienza e para-scienza, che viene qui
presentato come un muro inamovibile creato dall'ostilità verso
qualsiasi cambiamento, non è fisso, ma cambia con il cambiare
delle conoscenze. Fenomeni ed eventi un tempo "paranormali"
(come il fulmine) fanno oggi parte del campo di studio
"normale" della scienza, mentre discipline che erano un tempo
assolutamente scientifiche sono passate nel campo del
"paranormale" nella misura in cui non sono state più in grado
di rispondere ai criteri mimini di verificabilità richiesti da
nuovi concetti di scienza. Un esempio di tale tipo è
l'astrologia.
- "La scienza
rifiuta ciò che non si piega ai suoi metodi"
Questa
affermazione è in parte vera. La scienza non è il sapere,
tout-court, e l'epistemologia lo afferma con chiarezza. La
scienza è una forma di sapere umano: quello che riesce a
fondare le sue affermazioni su un preciso metodo, detto metodo
scientifico, che richiede che un'affermazione, per essere
considerata "vera", sia tra le altre cose verificabile (e
secondo Karl Popper, falsificabile).
Esistono però
altre forme di sapere che non sono scientifiche, per esempio
perché ritengono di non avere bisogno di dimostrare le proprie
affermazioni, o perché trattano di questioni che la scienza
non è in grado di indagare con il metodo scientifico.
Il concetto
di bellezza, per esempio, non è scientifico, bensì estetico,
eppure non cessa di essere "vero" solo per questo fatto.
L'affermazione per cui una musica o una persona "è bella",
sarà dunque vera o falsa in questo àmbito, cioè quello
estetico, ma non è scientificamente né dimostrabile né
confutabile.
Nello stesso
modo, l'esperienza mistica non è scientificamente misurabile,
ma non per questo smette di essere "vera" per chi la prova;
semplicemente sarà "vera" nel suo proprio àmbito, che è quello
religioso. Ovviamente, per la scienza non può essere né "vera"
né "falsa".
Ancora, la
dimostrazione dell'esistenza, o inesistenza, di Dio, non
spetta alla scienza, ma alla teologia o alla filosofia. Ciò
che è "vero" o "falso" in tale campo dipenderà dai criteri di
queste altre forme di sapere, ma non della scienza, che come
tale non è in grado di dare una risposta né per affermare né
per confutare. Dunque, come si vede, la scienza ammette ambiti
di "verità" diversi dal proprio, e ci convive senza problemi.
Il problema
con il paranormale sorge solo perché chi lo studia afferma di
potere aspirare a una verità di tipo scientifico, senza però
sottoporsi alle verifiche tipiche del metodo scientifico.
Semplificando un poco, in un esperimento scientifico è sempre
necessario riuscire a verificare:
(a) che una
spiegazione più semplice di quella proposta non sia in grado
di rendere conto del fenomeno (cosiddetto rasoio di Occam);
(b) che sia
stato fatto tutto il possibile per escludere manipolazioni,
contaminazioni, interferenze (anche e soprattutto involontarie
e inconsce) da parte dei soggetti studiati e da parte degli
studiosi stessi;
(c) che i
risultati siano statisticamente significativi, ossia che
avvengano con frequenza superiore a quella che si avrebbe in
base al semplice caso;
(d) che i
risultati siano verificabili da altri ricercatori (il successo
costante di un unico ricercatore può essere dovuto a errore
metodologico ripetuto, ma anche a truffa scientifica e
manipolazione dei dati, più frequenti di quanto si pensi);
(e) che i
risultati siano ripetibili (un singolo successo può essere
dovuto al puro caso).
Fra queste
altre caratteristiche la più importante è che il campo
dell'esperimento deve essere chiaramente delimitato, e che va
definito con chiarezza prima di iniziare l'esperimento cosa si
consideri una "riuscita" e cosa un "fallimento"
dell'esperimento stesso.
Nel caso
delle ricerce sul cosiddetto "paranormale", invece, spesso
una, talvolta più di una, in qualche caso tutte queste regole
non vengono rispettate. I tentativi che ricercatori seriamente
impegnati a fare luce su questi fenomeni hanno fatto per
applicare con rigore il metodo scientifico si sono, fino ad
oggi, concluse con l'assenza di risultati.
Il che non
implica che il paranormale non esista: potrebbe semplicemente
darsi che gli esperimenti non siano ancora adeguati,
esattamente come le onde radio esistevano anche prima che gli
esseri umani fossero in grado di captarle e misurarle.
Tuttavia, se la situazione è questa, gli studi del paranormale
non possono ancora aspirare ad una verità di tipo
"scientifico", proprio in virtù dell'inadeguatezza degli
strumenti con cui vengono studiati. Ciò non implica che
resteranno in questa condizione per sempre, tuttavia che essi
non siano attualmente in una condizione "scientificamente
dimostrata", sì.
- Conclusione
provvisoria
Quanto detto
fin qui non implica che i fenomeni paranormali siano "falsi".
Lo sono solo e soltanto nella misura in cui non si è in grado
di studiarli per mezzo del metodo scientifico.
Come detto,
potrebbe darsi, come è accaduto più volte in passato, che la
scienza non riesca a studiare un fenomeno per l'assenza di
strumenti adatti (pensiamo ai raggi X, alle onde radio, ai
raggi infrarossi, agli ultrasuoni, non percepibili dai sensi
umani, eppure esistenti, e infatti percepibili attraverso
apparecchi appositi).
Pertanto
l'atteggiamento scientifico verso questo tipo di fenomeni può
essere oggi solo di tipo scettico.
Oggi come
oggi i fenomeni paranormali non sono affatto "fenomeni
inspiegabili per la scienza", per il semplice motivo che la
scienza non può "spiegare" ciò che non riesce neppure a
vedere, misurare, registrare, verificare... Si tratta semmai
di fenomeni che, se davvero esistenti, si collocano ancora al
di fuori della scienza.
La dottrina
che li studia può avere un suo criterio di verità, come lo ha
la teologia nel suo proprio campo (che non è quello
scientifico!), ma non una verità di tipo "scientifico": non
fino al giorno in cui non sarà in grado di usare il metodo
scientifico nella sua ricerca.
Viceversa, la
tentazione di annacquare il metodo scientifico, diminuendo il
livello e il rigore del controllo e delle verifiche fino a che
si ottengono infine risultati, può solo portare discredito a
questo campo di ricerca, come dimostra il caso rovinoso delle
pseudoscienze, nelle quali la pura e semplice ciarlataneria è
spesso indistinguibile dalla ricerca sinceramente motivata.
Dal punto di
vista scientifico, non è insomma possibile escludere che i
fenomeni paranormali esistano, e la scienza non ha il diritto
di affermarlo come se fosse un dato "scientificamente
dimostrato": non lo è. Ma non è possibile neppure affermare
che essi esistano: non fino a quando qualcuno non sarà
riuscito ad affrontarne almeno uno nel pieno rispetto delle
regole del metodo scientifico. |