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Smettere di fumare semplicemente

 

SMETTERE DI FUMARE SEMPLICEMENTE

 

Sono tanti i segreti che si possono seguire per smettere di fumare e d esistono persino dei programmi di trattamento che possono portare in breve tempo, anche soltanto poche settimane, ad eliminare la dipendenza da tabacco. La “sigaretta” porta due tipi di dipendenza: la prima generata dalla nicotina, ed è la dipendenza fisica: Questa è causa dei principali sintomi di astinenza che in realtà, sono lievi e durano poco tempo. Soltanto 2-3 giorni. La seconda dipendenza è quella psicologica, ed è questa quella più resistente ed insidiosa.

Sono infatti i rituali dietro la sigaretta, come l’accenderla e tirare le boccate, l’abitudine della sigaretta dopo il pranzo, la cena, dopo il caffè, durante la partita a carte o quella di calcio trasmessa in televisione, quando sei da solo o in compagnia… quelli più difficili da spezzare.

Tuttavia smettere per sempre è molto più semplice di quanto si possa credere. Il punto da cui partire è un’analisi del proprio atteggiamento psicologico nei confronti della sigaretta.

In particolare il fumatore dovrebbe osservare due importanti aspetti:

  1. Il modo in cui percepisce se stesso; infatti, molto spesso, il fumatore crede di avere un bisogno reale delle sigarette, che persino la sua vita non sarebbe uguale senza, magari che non riuscirebbe ad affrontare i problemi quotidiani, o a divertirsi e vivere i momenti piacevoli come prima.
  2. Il modo in cui il fumatore percepisce la sigaretta. Probabilmente il fumatore dirà che la sigaretta ha un sapore gradevole e che questa lo aiuta a rilassarsi, a sentirsi più forte o più sicuro.

Queste sono soltanto alcune tra le tante false credenze relative al fumo e al fumare. Infatti, ad esempio, la sigaretta non può assolutamente “tranquillizzare”, anzi, essendo il fumo un vasocostrittore, questo aumenta il battito cardiaco. Non ci credi? e allora fai la prova: vai dal tuo medico e fatti misurare la pressione arteriosa e il numero di battiti prima e dopo esserti fumato un paio di “sigarettine”. Dopo, però, che non si inventino altre scuse davanti all’evidenza.

I fumatori, solitamente, accendono una sigaretta quando devono affrontare un compito difficile: li fa pensare meglio, dicono. Esiste anche una “pillola della concentrazione”? che io sappia, no! Se veramente la sigaretta contiene qualche componente che aumenta la concentrazione, perché non se ne estrae il principio attivo e se ne fa “pastiglie”? Così facendo avremo lo stesso effetto positivo ma ne eviteremo quelli dannosi come, ad esempio, di dipendenza e tossicità.

La verità è soltanto una: che la sigaretta ti manca, quando non ce l’hai, non perché è troppo buona e tu sei troppo goloso, ma soltanto perché contiene droga (nicotina).

Caro lettore, potremmo stare per ore, io a scrivere e tu a leggere, invece concluderemo qui, perché non sarò certo io per bocca di nessuno, tra quelli che si pensa vogliono convincere.

Quando si parla di certe cose, nessuno ha bisogno di convincere o di essere convinto da nessuno, ma con tutto quello che in ciò ci può essere di meraviglioso o di drammatico, si ricordi: <<ognuno è arbitro della propria vita e artefice del proprio destino>>.

 

 

Direttore:   Dott. Pierpaolo Casto   

 - Psicologo e Psicoterapeuta -   Specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Via Mazzini, 76   73042  CASARANO  (Lecce)   Tel.   328. 9197451

 

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