Stabilite l’obiettivo e le opzioni alternative
Il terapista chiede al soggetto di riesaminare e riformulare
il problema in termini di schema ABC, e di confrontarlo con la
propria esposizione originale A-C del problema. Quindi, il
terapista chiede al paziente di determinare e scegliere il suo
obiettivo per la terapia (ad esempio, “che cosa le piacerebbe
cambiare?”, oppure “in che cosa le piacerebbe essere
differente?”). Nonostante il lavoro sui B, il paziente può
vedere ancora che il proprio obiettivo è cambiare il A, cioè
la situazione o l’evento. A questo punto, bisogna utilizzare
un comune metodo di discussione tipico della REBT, secondo cui
si pongono al paziente alcune classiche opzioni. Si dice al
soggetto che vi sono solo 4 modi con cui lui potrebbe
fronteggiare e rispondere a situazioni problematiche:
a) egli può evitare o fuggire da queste situazioni;
b) egli può cercare di non fare nulla e far finta di niente;
c) si può cercare di modificarle in qualche modo (ad esempio,
convincendo il capo a non licenziarlo);
Il fatto che il paziente sia in terapia ci suggerisce che
tutte questi precedenti modi di risposta hanno fallito. Il
terapista è, dunque, in una posizione di forza persuasiva per
poter formulare la quarta opzione:
d) si può ridurre il problema emotivo e comportamentale
lavorando per modificare le proprie convinzioni e credenze di
base.
Si può
sottolineare che lavorare efficacemente nel modificare i B può
positivamente influire sul cambiamento degli A, se in una
situazione è in qualche modo modificabile sicuramente il
soggetto sarà più efficace nel compiere tutti i passi concreti
necessari per risolvere il proprio problema.
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