Quadro clinico
depressivo
L'episodio depressivo vero e proprio, quello per il quale si
pensa di aver abbondantemente "toccato il fondo", e' spesso
preceduto da prodromi quali tensione, ansia, astenia,
insonnia, senza pero' alcuna compromissione socio-lavorativa
rilevante; il periodo di stato e' caratterizzato da tristezza,
umore cupo e avvilito oppure da agitazione, irrequietezza
associati ad un costante senso di colpevolezza, ad un rimorso
verso qualcosa che non riusciamo a individuare.
Il soggetto appare apatico, anedonico, "pieno di un niente che
pero' pesa come una macigno" al torace o alla "bocca dello
stomaco" (epigastrio), rallentato nei movimenti, trascurato
nella cura della propria persona, invecchiato, dimesso; la
mimica facciale e' inerte così come il linguaggio che risulta
sempre piu' scarno e la voce sempre piu' debole.
Il soggetto si isola, non va al lavoro, interrompe i rapporti
sociali che deteriorandosi contribuiscono al suo ulteriore
distacco dal resto del mondo: spesso rimane addirittura a
letto in uno stato di stupore depressivo per cui non si veste,
non mangia, non parla.
Si trasforma lentamente in un vegetale. La funzione cognitiva
risulta sempre piu' rallentata: l'ideazione e' incostante e
faticosa, l'attenzione polarizzata su pochi argomenti che
hanno come comune denominatore il fallimento del soggetto in
tutti i campi, dal sociale al lavorativo, dall'affettivo
all'economico.
Le costanti preoccupazioni che lo assillano in alcuni casi si
trasformano in veri e propri deliri secondari al disturbo
depressivo con il soggetto che tende a costruzioni fantastiche
che non possono non concludersi se non con la rovina, o
addirittura la morte, del paziente, per evitare le quali il
suicidio sembra l'unica via di fuga.
Tra i disturbi neurovegetativi, attribuibili ad alterazioni
omeostatiche del sistema limbico-diencefalico (il "generatore
ed elaboratore delle emozioni"), il piu' precoce e'
rappresentato dall'insonnia con il soggetto che lamenta un
sonno non ristoratore, disturbato da una spiacevole attivita'
onirica; seguono calo dell'appetito con vistoso dimagrimento e
disturbi della sfera sessuale con calo della libido fino al
completo disinteresse.
Come gia' accennato, la profonda demoralizzazione spinge buona
parte dei soggetti a pianificare il suicidio, soluzione scelta
dalla stragrande maggioranza dei depressi dei paesi del nord
Europa, dato che sottolinea ancora una volta l'importanza del
fattore ambientale nell'eziologia multifattoriale del disturbo
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