Prevenzione della
risposta
La
prevenzione della risposta ovvero l’astinenza nell’emettere
una specifica risposta è spesso utilizzata nel trattamento
delle compulsioni e dei disturbi d’impulso. Il paziente può
cercare di identificare il momento in cui l’impulso a compiere
un certo comportamento diventa molto intenso. La compulsione
può essere qualsiasi comportamento che il soggetto si sente
spinto a compiere, per una ragione di controllo, di
annullamento di pensieri (intrusivi), di cerimoniali, etc. Il
soggetto, mentre crede nella assoluta imprescindibilità della
compulsione, può gradualmente confrontarsi con l’assenza di
tale comportamento. La richiesta di astenersi dal compiere un
comportamento deve essere fatto in un contesto di
collaborazione e verifica empirica delle inferenze ed
assunzioni del soggetto. Spesso la prevenzione totale della
risposta può scoraggiare il paziente, perché troppo
impegnativa; invece, può essere utilizzata la astinenza
graduale, sotto la forma di un “record personale”. Il soggetto
può poi concedersi di ritornare all’emissione della
compulsione. In un piano programmato, il paziente si espone
allo stimolo che innesca la compulsione, e prova la propria
resistenza, in un aumento graduale di astinenza. L’effetto è
duplice: primo, il soggetto può verificare che astenersi non
porta a conseguenza catastrofiche, inoltre che le proprie
inferenze ed assunzioni possono essere suscettibili di
modificazione. La prevenzione della risposta può essere
indirizzata ad una varietà di comportamenti, cioè tutti quelli
che il soggetto ritiene incontrollabili e costrittivi.
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