La neuropsicologia è una branca della psicologia che studia il
legame tra la struttura e la funzione del cervello con i
diversi processi psicologici.
Ha un approccio o metodo scientifico e
condivide il punto di vista del processamento
dell'informazione della mente tipico della psicologia
cognitiva (o cognitivismo) e della scienza cognitiva.
La neuropsicologia si inserisce nel
settore delle neuroscienze, ed ha aree di sovrapposizione con
la psicologia, la neurologia, la psichiatria e le scienze
informatiche ed in particolare le reti neurali artificiali. I
neuropsicologi lavorano nelle università (ricerca di base e
applicata), in cliniche o ospedali (coinvolti nel trattamento
di pazienti con problemi neurologici e neuropsicologici),
nell'industria (es. farmaceutica) o in altre strutture ove sia
richiesta una competenza scientifica sul funzionamento
fisiologico e patologico del sistema nervoso.
Indice
1 Approcci
1.1 Metodi
1.2 Neuropsicologi noti
2 Voci correlate
3 Bibliografia
- Approcci
La neuropsicologia sperimentale usa i
metodi e l'approccio derivato dalla psicologia sperimentale
per scoprire la relazione tra il sistema nervoso e le funzioni
cognitive. La maggior parte del lavoro riguarda lo studio
sperimentale in laboratorio di soggetti sani (meglio definiti
come neurologicamente sani). Il lavoro in quest'area è utile
per comprendere le capacità specifiche del sistema nervoso per
trovare il collegamento tra neuroanatomia e funzioni
psicologiche.
La neuropsicologia clinica è
l'applicazione delle conoscenze della neuropsicologia alla
diagnosi, gestione e riabilitazione dei pazienti con deficit
cognitivi successivi a malattie o danni cerebrali di tipo
vascolare o traumatico. In particolare vengono esaminati i
pazienti per diagnosticare e migliorare le funzioni specifiche
lese come ad esempio linguaggio, attenzione, percezione,
cognizione e comportamento. I neuropsicologi clinici lavorano
tipicamente in un ambiente ospedaliero in un team
interdisciplinare composto da professionisti di diversa
formazione come neurologi, psicologi, internisti, logopedisti,
terapisti occupazionali.
Un altro approccio prevede la
combinazione dei due precedenti: per l'indagine di una data
abilità si studia parallelamente come essa funziona in
soggetti neurologicamente sani e in soggetti con lesioni
cerebrali più o meno specifiche. Il principio di base è che
uno specifico deficit cognitivo è causato da lesioni
specifiche (focali) del sistema nervoso, da cui si può
facilmente dedurre come lesioni anatomiche possono distruggere
centri o collegamenti dell'architettura funzionale del
cervello.
Le neuroimmagini sono di supporto sia
allo studio delle lesioni successive a danno cerebrale sia per
la localizzazione di specifiche aree (tomografia
computerizzata e risonanza magnetica nucleare). Un'altra
applicazione delle neuroimmagini nei soggetti sani sono le
cosiddette neuroimmagini funzionali (fMRI, PET SPECT) che
permettono di ottenere una rappresentazione dell'attivazione
di aree specifiche del cervello durante l'esecuzione di
determinati compiti.
Bisogna infine considerare una tecnica di
rencente sviluppo, la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS),
un metodo in grado di stimolare selettivamente alcune parti
del cervello in modo tale da poterne osservare le reazioni
corrispondenti.
La ricerca di base e applicata utilizza
comunque una combinazione di tutti questi approcci.
- Metodi
Test neuropsicologici
Neuroimmagini
Misure elettrofisiologiche
Stimolazione magnetica transcranica
Utilizzo di particolari sistemi di
presentazione degli stimoli
- Neuropsicologi noti
Arthur L. Benton
Edoardo Bisiach
Korbinian Brodmann
Antonio Damasio
Franz Joseph Gall
Donald Hebb
Aleksandr Lurija
Karl Pribram
Tim Shallice
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