Micro-Tecniche cognitive
Le micro-tecniche non sono le “tecniche” nella psicoterapia,
ma sono appunto pensate come interventi mirati alla
risoluzione di problemi specifici. Sono appunto “micro” in
quanto ognuno di tali interventi può essere più volte
reiterato nel corso della seduta o essere usate in sequenza
più micro-tecniche.
Il quadro generale è il modello cognitivo ABC, dove il lavoro
principale del terapista è quello di rendere le informazioni
del paziente adeguate ad un trattamento. L’uso delle tecniche
è visto come un aspetto particolare del più generale processo
psicoterapeutico, e non facilmente pensabile al di fuori di un
modello ABC (che ciò sia esplicito oppure no non ha tanta
importanza).
Una seduta può contenere un intervento o molti interventi
diversi; questo dipende dagli scopi strategici del terapista e
dagli specifici problemi trattati in seduta. Alcuni problemi
sono particolarmente sensibili ad alcune tecniche o
micro-tecniche specifiche, altri problemi rispondono a una
varietà di interventi diversi; nella maggior parte dei casi
specifici problemi sono trattati da specifici interventi.
Le micro-tecniche non esauriscono gli interventi della
psicoterapia, né sono di per sé l’intera psicoterapia; questi
interventi sono gli strumenti operativi che il terapista usa
in un contesto di psicoterapia, dove, naturalmente, vi sono
altri accorgimenti necessari.
Altrove (Dell’Erba, 1997a; Bergin, Garfield, 1994) sono stati
discussi i cosiddetti “fattori comuni” delle psicoterapie che
possiamo sintetizzare come segue:
1) Addestramento, allenamento, insegnamento, apprendimento,
educazione, ....;
2) Concettualizzazione, esplorazione, chiarificazione,
interpretazione, consiglio, ....;
3) Ascolto, incoraggiamento, supporto, sostegno, fiducia,
dimostrazioni di affetto, ...
Le micro-tecniche non attengono ad uno specifico fattore
generale (ad esempio, concettualizzazione, ecc.) ma sono
distribuite variamente in tutti gli aspetti tecnici ed
operativi della psicoterapia.
Molti autori (Beck e collaboratori,1976, 1979, 1985,
1990;Emmelkamp, 1994; Freeman et al., 1990; Schuyler, 1991;
Leahy, 1996; Norcross, Goldfried, 1992; Mahoney, 1995)
dividono gli interventi, all’interno della psicoterapia
cognitiva, in interventi cognitivi e interventi
comportamentali; qui, non si farà questa distinzione. Ogni
intervento, ogni micro-tecnica, è sia cognitiva che
comportamentale, alcune volte un po’ più l’una dell’altra, e
ogni intervento attiva sia processi cognitivi (inferenze,
valutazioni, assunzioni disfunzionali, schemi) sia procedure
comportamentali (verifica empirica, ripetizione, controllo,
azioni specifiche). Ogni intervento è mirato ad un dato
problema che può essere definito sia come processo mentale che
come attivazione comportamentale. Ad esempio, tenere una
scheda di automonitoraggio di un sintomo può essere sia
descritto come comportamentale (una azione che è finalizzata)
sia come cognitivo (un processo mentale che è orientato da uno
scopo verso quella meta utilizzando le varie risorse
attentive, mnestiche, percettive, discriminative,
inferenziali, deduttive).
Le micro-tecniche descritte non sono le uniche tecniche,
interventi, o micro-tecniche esistenti e possibili; questo per
almeno due ragioni: i modi per cambiare sono numerosi, e non
tutti questi modi possono essere conosciuti alla stessa
maniere da tutti i terapisti, sia cognitivi che di altri
orientamenti. Le seguenti tecniche pratiche sono quelle che
più sono usate da chi scrive.
In generale, infine, può essere ricordato che vi sono molti
modi per aiutare il paziente a modificare il proprio modo di
funzionare, ad esempio nel B, e questo può essere riassunto
con alcune considerazioni di Bandura (1994). Relativamente ai
processi cognitivi coinvolti nel cambiamento utile al
benessere, Bandura sostiene che le convinzioni di
autoefficacia sono un prodotto complesso composta da
autopersuasione, basato sull’elaborazione cognitiva di varie
fonti di informazione acquisite attraverso l’azione,
vicariamente, attraverso l’influenza degli altri, e
interpretando i propri processi fisiologici. Ognuna di queste
informazioni può essere oggetto di un intervento, o in altri
termini, ognuna di queste variabili può essere modificata per
costruire un intervento cognitivo in una psicoterapia (non
solo cognitiva).
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