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LA CONOSCENZA

La conoscenza è la consapevolezza e la comprensione di fatti, verità o informazioni ottenuti attraverso l'esperienza o l'apprendimento (a posteriori), ovvero tramite l'introspezione (a priori). La conoscenza è l'autocoscienza del possesso di informazioni connesse tra di loro, le quali, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori.

"Conoscenza" è un termine che ha significati diversi a seconda del contesto, ma che ha in qualche modo a che fare comunque con i concetti di significato, informazione, istruzione, comunicazione, rappresentazione, apprendimento e stimolo mentale.

L'aspetto sostanziale della conoscenza è che mentre l'informazione può esistere indipendentemente da chi la possa utilizzare, e quindi può in qualche modo essere preservata su un qualche tipo di supporto (cartaceo, informatico, ecc...), la conoscenza esiste solo in quanto esiste una mente in grado di contenerla. In effetti, quando si afferma di aver esplicitato una conoscenza, si sta in realtà preservando le informazioni che la compongono e parte delle correlazioni fra loro, ma la conoscenza vera e propria torna a esser tale solo a fronte di un utilizzatore che riassoci tali informazioni alla propria esperienza personale. Fondamentalmente la conoscenza esiste solo in quanto esiste un'intelligenza che possa utilizzarla.

La conoscenza è qualcosa di diverso dalla semplice informazione. Entrambe si nutrono di affermazioni vere, ma la conoscenza è una particolare informazione, dotata di una sua utilità. In filosofia la si descrive spesso come informazione associata all'intenzionalità. Lo studio della conoscenza in filosofia è affidato all'epistemologia (che si interessa della conoscenza come esperienza o scienza ed è quindi orientata ai metodi ed alle condizioni della conoscenza) ed alla gnoseologia (che si ritrova nella tradizione filosofica classica e riguarda i problemi a priori della conoscenza in senso universale).

Una diffusa definizione di conoscenza la vuole come teoria della giustificazione della verità delle convinzioni. Questa definizione, che deriva dal dialogo platonico Teeteto, pone in primo piano l'importanza delle condizioni necessarie, anche se non sufficienti, affinché una affermazione possa rientrare nella conoscenza.

Non esiste un accordo universale su ciò che costituisce la conoscenza, la certezza e la verità. Si tratta di questioni ancora dibattute dai filosofi, dagli studiosi di scienze sociali e dagli storici. Ludwig Wittgenstein ha scritto un trattato "Della certezza" - aforismi riguardanti questi concetti - che indaga appunto le relazioni tra la conoscenza e la certezza. Un ramo di questa indagine è successivamente diventato un'intera branca, la filosofia dell'azione.


 

 

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