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Intelligenza

L'intelligenza è l'insieme innato di funzioni conoscitive, adattative e immaginative, generate dall'attività cerebrale dell'uomo e di alcuni animali. È anche definibile come la capacità di ragionare, apprendere, risolvere problemi, comprendere le idee e il linguaggio. Sebbene molti considerino il concetto di intelligenza in un ambito più ampio, molte scuole di psicologia considerano l'intelligenza come distinta da tratti della personalità come il carattere, la creatività o la saggezza.

 

Indice

1 Valutazione dell'intelligenza

2 La teoria delle intelligenze multiple

3 Intelligenza umana in confronto a quella animale

4 Voci correlate

5 Collegamenti esterni

- Valutazione dell'intelligenza

L'intelligenza, in quanto qualità, potrà, attraverso appositi metodi, essere valutata, ma sarà sempre una valutazione limitata ai parametri del sistema valutatore.

 - La teoria delle intelligenze multiple

L'efficacia del test tradizionale di misurazione del QI è stata con il tempo fortemente ridimensionata.

 

Un importante psicologo, nonché neurologo, Howard Gardner, distingue ben 7 tipi fondamentali di intelligenza, localizzati in parti differenti del cervello, di cui fa parte anche l'intelligenza logico-matematica (l'unica su cui era basato l'originale test di misurazione del QI).

Ecco, qui di seguito, i 7 macro-gruppi intellettivi:

L' Intelligenza logico-matematica, coinvolge sia la parte sinistra, che ricorda i simboli matematici, che quella destra, nella quale vengono metabolizzati i concetti, del nostro cervello. È l'intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche.

L' Intelligenza cinestetica coinvolge il cervelletto, i gangli fondamentali, il talamo e vari altri punti del nostro cervello. Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di ben coordinare i movimenti.

L' Intelligenza spaziale sembra far riferimento maggiormente all'emisfero destro. Concerne la capacità di percepire forme ed oggetti nello spazio. Chi la possiede, normalmente, ha una forte memoria per dettagli ambientali, luoghi e percorsi.

L' Intelligenza linguistica che pare avere la sua fonte nell'emisfero sinistro del cervello ed in particolare nella zona di Broca. È l'intelligenza legata alle capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio.

L' Intelligenza personale che coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre-frontali. È suddivisa in intrapersonale, che si riferisce alla coscienza di sé, e interpersonale, che riguarda la capacità di relazionarsi con gli altri e di creare empatia.

L' Intelligenza musicale normalmente è localizzata nell'emisfero destro del cervello, ma, le persone con cultura musicale, elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere i toni e le armonie.

L' Intelligenza naturalistica, tipica di chi ha il cosiddetto pollice verde.

N.B. Goleman ha aggiunto a queste intelligenze quella emozionale.

 

Bisogna anche aggiungere l'intelligenza che controlla l'olfatto e il gusto, facoltà essenziali per tutti gli animali in quanto sono i sensi che permettono di percepire direttamente le sostanze chimiche utili per l'alimentazione, la riproduzione, la marcatura del territorio, il riconoscimento e la comunicazione coi cospecifici. Nell'uomo, benché l'olfatto e il gusto siano sensi poco sviluppati, si ha comunque la facoltà di riconoscere un gran numero di sostanze attraverso il loro odore. Nel cervello umano la zona che controlla l'olfatto è il nucleo olfattivo, che si trova alla base del cervello, vicino ai centri emozionali e della memoria. La capacità degli odori di evocare ricordi è stata indagata nell'opera letteraria di Marcel Proust.

 

Sebbene queste capacità siano più o meno innate negli individui, non sono assolutamente statiche e possono essere sviluppate attraverso gli anni mediante l'esercizio.

 

 

- Intelligenza umana in confronto a quella animale

L'uomo non è molto più intelligente degli altri primati come gli scimpanzé o i gorilla, infatti bambini abbandonati in tenera età e cresciuti in luoghi selvaggi non riescono a sviluppare mai abilità tecniche che li differenziano dagli animali. La superiorità dell'uomo è dovuta soprattutto al suo continuo sviluppo culturale, cioè all'intelligenza collettiva veicolata dal linguaggio.

 

[nota] Questa teoria è tutta da dimostrare: non spiega, ad esempio, perché prendendo dei primati alla nascita ed applicando loro metodi educativi umani essi non sviluppino alcun aumento dell'intelligenza che li avvicini all'essere umano. Il linguaggio stesso è praticamente assente nei primati, se non in una forma estremamente primitiva non molto diversa da quella di altri mammiferi come cani o gatti: eppure tutti loro hanno una storia evolutiva molto più lunga di quella umana

 

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