Graduazione
Spesso, per quei pazienti
che vedono le cose in un modo “tutto o niente” la tecnica di
graduazione, cioè il porre le cose su un continuum, può essere
molto utile.La graduazione di un livello di una convinzione o
di una emozione può aiutare il paziente ad utilizzare la
strategia di prendere distanza e acquisire prospettiva.
Siccome il paziente è ad un punto estremo nel suo pensiero e
nella propria convinzione, ogni movimento verso un punto medio
sarà utile.
Molti terapisti hanno
adottato questa tecnica semplice, ed infatti la sua utilità è
proporzionale alla sua semplicità.
Il paziente è spinto a
valutare il proprio stato emotivo, o la gravità del proprio
problema o della situazione temuta e simili; una volta
assegnato un valore al dato in questione, il terapista può
chiedere al paziente di assegnare un valore alla situazione
più piacevole, ad esempio, che ha mai provato in assoluto, che
egli ovviamente ricordi, al quale si assegnerà il valore
minimo di 0 oppure di 1; una volta fissato il “fondo-scala” il
terapista chiederà al paziente di assegnare un valore alla
situazione o problema che più di ogni altro lo ha esposto allo
stato in questione (depressione, ansia, panico, rabbia,
vergogna, ....), stato al quale si assegnerà il valore di 100;
fissati i due estremi della scala di riferimento personale si
chiederà al paziente di valutare nuovamente la situazione o
problema attuale; si osserverà, nella maggior parte dei casi
che il valore iniziale è diminuito per effetto dei riferimenti
personali fissati dal paziente stesso. Questo cambiamento di
valutazione non solo avviene sul piano quantitativo, ma anche
indica un cambiamento di prospettiva, una visione del problema
sulla base di informazioni personali più immediatamente
disponibili.
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