Definizione
Diffidenza e sospettosità che spingono a
interpretare le motivazioni degli altri sempre come malevole
per la prorpia persona[1].
Gli individui che maturano questa
struttura di personalità sono dominati in maniera rigida e
pervasiva da pensieri fissi di persecuzione, timori di venir
danneggiati o uccisi, paura continua di subire un tradimento
anche da persone amate. Queste caratteristiche di personalità
sono prevalentemente attribuibili ad un massiccio uso del
meccanismo di difesa della proiezione, attraverso il quale le
caratteristiche ritenute cattive appartenenti alla propria
persona vengono attribuite, proiettate all'esterno, su altre
persone, o sull'intero ambiente, che verrà così percepito come
costantemente ostile e pericoloso per la sopravvivenza
dell'individuo.
- Meccanismi di difesa dell'Io
Il meccanismo della proiezione è una
strategia di difesa dell'Io considerata primitiva, cioè
utilizzata in modo massiccio nella primissima infanzia.
Nell'età adulta, la proiezione verrà impiegata in maniera più
attenuata (nel linguaggio comune, si tratta della cosiddetta
paranoia), e tollerabile per l'adattamento, che presuppone
anche l'esercizio della fiducia o, nelle parole di Melanie
Klein, della gratitudine.
In individui la cui struttura di
personalità porta l'Io ad impiegare come principale strategia
di adattamento un massiccio uso della proiezione, e di altre
difese arcaiche, si ha un quadro di Disturbo Paranoide di
Personalità.
- Il Disturbo Paranoide nel DSM
Il Disturbo Paranoide di Personalità è un
tipo di organizzazione della personalità considerato
patologico, e classificato nel manuale diagnostico e
statistico DSM-IV-R fra i disturbi di personalità, Asse II
(Disturbi di Personalità, ritardo mentale), Cluster A.
Il manuale diagnostico e statistico dei
disturbi mentali (DSM-IV) definisce la struttura di
personalità paranoide come un Disturbo di Personalità, vale a
dire una «modalità persistente di esperienza interna e di
comportamento che si discosta in modo marcato dalle
aspettative della cultura dell'individuo» (DSM-IV, APA 1994).
Tale modalità di esperienza si riflette nelle funzioni della
sfera cognitiva, affettiva, interpersonale e degli impulsi.
Il DSM si basa principalmente sulle
prevalenze statistiche evidenziate nella raccolta dei
cosiddetti sintomi osservabili di un disturbo mentale. In
altre parole, è il risultato di una raccolta dei
comportamenti, caratteristiche di personalità, pensieri ed
affetti dei pazienti di un ampio campione di psichiatri e
psicoterapeuti, o dei volontari a qualche ricerca diagnostica
che hanno compilato dei questionari.
Come per tutti gli altri disturbi
raccolti e descritti, il Disturbo Paranoide di Personalità è
il risultato di una raccolta di comportamenti, tendenze o
caratteristiche di personalità che prevalentemente si sono
riscontrate in individui poi classificati come affetti da
Disturbo Paranoide. Si parla di «diffidenza e sospettosità»
verso gli altri e quattro o più delle seguenti
caratteristiche:
sospetti non realistici di venir
sfruttati o danneggiati
dubbi ingiustificati sulla lealtà degli
amici
paura di confidarsi con gli altri
fraintendimento delle parole altrui, come
semplici rimproveri o altro, verso significati più minacciosi
prevalenza di rancore verso gli altri
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