Il
disturbo borderline deriva il suo nome dall'antica
classificazione dei disturbi mentali come nevrosi o psicosi,
situandosi questi pazienti al limite della psicosi, pur non
giugendo agli estremi delle psicosi gravi come la
schizofrenia.
Secondo il DSM
IV TR un disturbo di personalità rappresenta un modello di
esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente
rispetto alle aspettative della cultura dell'individuo, è
pervasivo e inflessibile, esordisce nell'adolescenza o nella
prima età adulta, è stabile nel tempo, e determina disagio o
menomazione. I disturbi di personalità si distunguono per
semplicità in tre grandi gruppi A, B e C in base ad analogie
descrittive. Il gruppo A include i disturbi di personalità
paranoide, schizoide e shizotipico. Gli individui con questi
disturbi spesso appaiono strani o eccentrici. Il gruppo B
comprende i disturbi di personalità antisociale, borderline,
istrionico e narcisistico . Gli individui con questi disturbi
appaiono spesso amplificativi, emotivi o imprevedibili. Il
gruppo C comprende i disturbi di personalità evitante,
dipendente ed ossessivo compulsivo. Gli individui con questi
disturbi appaiono spesso ansiosi o paurosi.
-Diagnosi
secondo il DSM
Le
caratteristuche essenziali di questo disturbo sono una
modalità pervasiva di instabilità delle relazioni
interpersonali, dell'autostima e dell'umore e una marcata
impulsività, che iniziano nella prima età adulta e sono
presenti in una varietà di contesti, come indicato da cinque
(o più) dei seguenti sintomi:
Frequenti ed
immotivate oscillazioni dell'umore
Persistente
instabilità nell'immagine di sé
Frequenti
ideazioni suicide o comportamenti autolesivi o mutilanti
Senso cronico
di vuoto
Paura
dell'abbandono, che spinge spesso a comportamenti manipolatori
atti ad evitare lo stesso
Comportamenti
impulsivi in aree a rischio (quali gioco d'azzardo, guida
spericolata, abuso di sostanze)
Sintomi
dissociativi infrequenti e comunque circoscritti a periodi di
particolare stress
Frequente
disforia e marcata reattività emotiva
Incapacità di
controllare la rabbia
-Trattamento
È consigliabile
un approccio integrato tra psicoterapia e farmacoterapia,
quest'ultima a base di stabilizzatori dell'umore (al litio si
preferisce il valproato) ad ansiolitici, se necessari, ed
antidepressivi, i quali andranno sospesi al minimo sospetto
dell'inizio di un periodo di mania. |