Disturbi d'ansia
Sono inclusi:
attacchi di panico (con o senza
agorafobia)
agorafobia
fobie specifiche
fobia sociale
disturbo ossessivo-compulsivo
disturbo post traumatico da stress
disturbo d’ansia generalizzato.
-Ansia
L’ansia costituisce una condizione
spiacevole con manifestazioni psicologiche (malessere,
apprensione, paura) e somatiche (costrizione toracica,
cardiopalma, nausea, sudorazione, soffocamento) ed è
patologica quando è immotivata o eccessiva rispetto alle cause
determinanti.
-Teorie
Esistono diverse teorie che vogliono
spiegare la nascita dell’ansia…
-Psicoanalisi
in psicoanalisi è stata fatta dipendere
prima da un accumulo della tensione sessuale, poi considerata
come un segnale emesso dall’Io di fronte al pericolo di una
pulsione che sta per emergere alla coscienza.
-Terapia cognitivo-comportamentale
Le teorie cognitivo-comportamentali danno
importanza all’apprendimento e al condizionamento, basandosi
sul fatto che una stimolo neutro (animale di stoffa) abbinato
più volte a uno stimolo doloroso, determini ansia anche quando
si presenti da solo.
-Teorie sociogeneriche
Le teorie sociogeneriche mettono in primo
piano lo stress della vita moderna, le insicurezze, il crollo
delle ideologie, i cambiamenti troppo rapidi, l’alienazione
(insoddisfazione, disagio esistenziale).
-Teorie biologiche
Le teorie biologiche invece mettono alla
base dell’ansia dei cambiamenti dell’attività cerebrale che si
realizzano in alcune zone corticali e sottocorticali. *Questi
studi biochimici dell’ansia non dovrebbero essere visti in
contrapposizione con le teorie psicogene, ma solo come un
diverso livello di indagine.
-Il disturbo da attacchi di panico (con o
senza agorafobia)
Periodo di ansia, paura e disagio
intensi, che insorgono rapidamente raggiungendo l’apice dopo
10 minuti per durarne una ventina (raro che duri più di
un’ora):
respiro superficiale o sensaz. di
soffocamento
vertigini
tachicardia
tremori
sudorazione
nausea
vissuti di depersonalizzazione
dolori
paura di morire o di impazzire.
Colpisce soggetti giovani con frequenza
annuale o con più crisi al giorno e tali crisi insorgono
spesso senza motivi apparenti.
La risoluzione della crisi può essere
graduale o immediata… il suo ripetersi porta di solito a una
condizione di ansia anticipatoria (paura di aver paura).
2/3 dei soggetti colpiti da attacchi di
panico (soprattutto donne) soffrono anche di agorafobia
condizione di ansia in posti da cui può essere difficile
allontanarsi (coda, treno, aereo,…) e dove non può essere
disponibile l’aiuto se insorge una crisi di panico. Il danno
sociale è vario da caso a caso e la terapia può essere
farmacologica (antidepressivi e tranquillanti) e psicologica.
-L’agorafobia
Si definisce di solito verso i 20 anni. I
pazienti sviluppano un’intensa paura di trovarsi nelle
condizioni in cui sono andati incontro ad ansia e un grave
disagio.
Vivono in costante apprensione,
sfiduciati e spesso depressi anche se non gravemente.
Terapia: psicoterapia e farmaci
tranquillanti.
-Le fobie specifiche
Condizione caratterizzata da paura,
soprattutto nelle donne, provocata dalla presenza o
dall’anticipazione di un oggetto o di una situazione specifica
che può riguardare animali, tempeste, acqua,…iniezioni,
sangue, ferite, situazioni come treno, aereo, ascensori,
automobili,… condizioni che possono far ammalare o soffocare,…
I soggetti sanno che la loro paura è
ingiustificata… un’immagine è sufficiente a provocarla.
Le famiglie in cui questi soggetti sono
cresciuti erano pervase dall’ansia.
Le fobie possono comparire nell’infanzia
nei riguardi degli animali e tendono a scomparire con la
crescita, o possono comparire nell’età giovanile e allora
aumentano di numero limitando sempre più la libertà e
l’autonomia del soggetto.
La guarigione è possibile.
Utili la psicoterapia e gli psicofarmaci.
La fobia sociale: Persistente paura di
una o più situazioni sociali in cui la persona è esposta a una
possibile osservazione da parte di altri e teme di poter
restare umiliata o imbarazzata.
L’esposizione alla specifica situazione
provoca una immediata risposta ansiosa anche sottoforma di
attacco di panico.
Il disturbo tende a cronicizzare anche se
con il passare degli anni e dopo l’età media la sua intensità
diminuisce.
Può portare all’abuso di alcol e
ansiolitici.
-Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)
Quadro clinico dominato da ossessioni e
da compulsioni che insorge di solito verso i 20 anni.
Il soggetto è sotto assedio di idee,
immagini, paure, dubbi, interrogazioni che inutilmente cerca
di respingere. Sono interminabili le ruminazioni su temi
religiosi o filosofici.
I pazienti hanno crisi durante le quali
sono tormentati da tentazioni terribili contro se stessi e
contro gli altri (solo eccezionalmente vengono poste in atto).
Possono venire attuati vari comportamenti
patologici come compiere azioni un certo numero di volte,
eseguire certi cerimoniali o compiere azioni come vestirsi in
una rigida successione. Solo se riescono a realizzare quanto
previsto in maniera esatta questi soggetti possono evitare
l’ansia.
Si tratta di una lotta sfibrante dominata
dall’ansia che può durare ore con lievi intervalli liberi.
E’ frequente che si accompagni a
depressione dell’umore, di solito conseguenza della
sintomatologia ossessivo-compulsiva.
La egodistonia sincronica è l’esperienza
di conflitto tra il mettere in atto impulsivamente o in
ripetizione e l’inibizione.
La terapia farmacologica usa
antidepressivi triciclici e ad azione serotoninergica ed è
efficace nel 50% dei casi.
Migliori risultati si possono ottenere
con le terapie cognitivo-comportamentali.
-Il disturbo post-traumatico da stress
Quadro clinico che insorge subito dopo o
a breve distanza (eccezionalm dopo 6mesi) da un trauma di
varia natura.
Della sintomatologia è caratteristica la
persistente presenza dell’evento traumatico in sogni,
fantasie, paure, gioco dei bambini; frequenti ansia, disturbi
del sonno, torpore emotivo, depressione, illusioni o
allucinazioni terrificanti.
Sono utili le psicoterapie anche brevi o
di sostegno, e i farmaci tranquillanti e antidepressivi. Solo
il 10% dei casi non guarisce.
-Il disturbo da ansia generalizzata
Si tratta di soggetti soprattutto donne
che soffrono di ansia e inquietudini eccessive, di difficoltà
a concentrarsi, di faticabilità, dolori, tremori, dolori
muscolari, palpitazioni, nausea, vertigini, insonnia,
parestesie (alterazioni qualitative indolori della
sensibilità: formicolio, intorpidimento, prurito,…).
Il disturbo tende a cronicizzarsi ed è
frequente la comparsa di depressione e l’abuso di alcolici o
di ansiolitici.
I farmaci di elezione sono le
benzodiazepine e possono essere utili gli antidepressivi.
Risultati soddisfacenti si ottengono con
la psicoterapia. |