Vi sono dei legami preferenziali tra i B e i C
E’ centrale, nel modello ABC, che quando un soggetto è
emotivamente stressato ci sono sempre inferenze e valutazioni
particolari coinvolte. Questa evidenza ha la sua semplice
spiegazione nel fatto che se da un lato le valutazioni, specie
se estreme, comportano sempre delle inferenze, dall’altro
delle inferenze estreme, e dunque ingiustificate e non
empiricamente o praticamente fondate, innescano delle emozioni
estreme. Una fondamentale caratteristica dei B, ed in
particolare dei contenuti che si collegano ad assunzioni
disfunzionali, è quella di descrivere il dominio che è in quel
momento interessato, o minacciato. Se un B viene riferito come
“ho paura di fare brutta figura” o “posso perdere il controllo
della situazione” lo stato emotivo sarà inequivocabilmente
quello di ansia. La natura dei nostri stati emotivi deriva
dalla esistenza di repertori geneticamente determinati (più
esattamente filogeneticamente) che hanno la funzione di
permettere all’organismo di reagire prontamente e
sopravvivere. Esse sono le emozioni, e tra queste quelle di
base sono l’aspetto più antico delle nostre competenze
comportamentali di una certa complessità.
Le teorie che fanno riferimento alle emozioni fondamentali si
distinguono dagli altri approcci perché sostengono che le
emozioni siano quadri di risposte che hanno una base innata,
che vi sia una continuità di queste risposte osservabile fra
le diverse specie animali (particolarmente accentuata fra
esseri umani e primati) e che tali risposte emozionali abbiano
una funzione adattiva (Liotti, 1991, 1994). Naturalmente,
anche su questo punto si discute se ciascuna delle emozioni di
base gestisca e indichi una funzione specifica
dell’adattamento biologico dell’organismo, ad esempio:
incorporazione e riproduzione (gioia), reintegrazione e
accudimento (tristezza), autoprotezione (paura), distruzione
e predazione (rabbia), rifiuto e protezione dei confini del
corpo (disgusto), orientamento (sorpresa).
Le categorie emotive che più frequentemente incontriamo nei
problemi psicologici sono relative alle emozioni di
tristezza, di paura, di rabbia. Ciascuna categoria, o emozione
di base, raggruppa diversi stati emotivi che si differenziano
tra loro per particolari accenti riguardo agli scopi da
proteggere o acquisire. Tristezza comprende tra gli altri i
seguenti stati emotivi: depressione, colpa, scoraggiamento,
delusione, apatia, tristezza, svilimento. Paura comprende ad
esempio: ansia, panico, preoccupazione, paura, tensione,
agitazione, vergogna, imbarazzo. Rabbia racchiude tra gli
altri i seguenti stati: collera, rabbia, furore, irritazione,
risentimento, gelosia, invidia (Castelfranchi, 1989;
Dell’Erba, 1996; Plutchick, 1994; D’urso, Trentin, 1992).
Si può dire, schematicamente, che la tristezza concerne il
passato, la paura il presente o il futuro, mentre la rabbia
riguarda sia il presente che il passato e il futuro.
Le credenze e convinzioni che riguardano la paura e l’ansia
sono attinenti ad una minaccia di una danno sia fisico sia
psicologico; esse sono collegate con il comportamento di
evitamento e di fuga. Le credenze che riguardano emozioni di
tristezza attengono alla perdita - di status, di autostima, di
libertà o di possibilità, di altri importanti. L’intensità di
questi stati è collegata a convinzioni incapacità e mancanza
di speranza. Le credenze riguardanti le emozioni di rabbia
concernono la invalidazione di diritti o di cognizioni
relative a torti subiti (danno, ingiusto); i comportamenti
sono orientati alla vendetta, al pareggiamento, all’attacco.
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