Descrizione:
Due persone si incontrano: una si
definisce psicologo clinico, l’altra cliente. Illusione
pensare che il cliente presenti in modo oggettivo il suo
problema e che lo psicologo, altrettanto oggettivamente, possa
emettere una diagnosi e applicare in modo standard le terapie
dimostratesi utili in casi analoghi. Il cliente propone,
infatti, un’immagine costruita sulla base di una visione di sé
e del mondo necessariamente personale, fortemente
caratterizzata dai suoi significati, dai suoi valori e dalle
sue aspettative. Per dirla con Gabriel García Márquez “La vita
non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come
la si ricorda per raccontarla.”
Il costruttivismo si fa carico di questa peculiare condizione
umana, offrendo alla psicologia una terza via tra oggettivismo
e soggettivismo e prospettando, finalmente, la possibilità di
coniugare il rigore metodologico con l’attenzione al singolo e
ai suoi significati.
Questo volume presenta per la prima volta, in Italia, una
sintesi sistematica delle tecniche psicodiagnostiche coerenti
con tale prospettiva.
Le griglie di repertorio, l’autocaratterizzazione e la
procedura piramidale, strumenti nati nell’ambito della “teoria
dei costrutti personali” di George A. Kelly, sono riletti alla
luce dei più recenti sviluppi del costruttivismo e illustrati
attraverso esempi clinici che ne chiariscono il valore
euristico e le potenzialità.
I continui rimandi tra fondamenti teorici e implicazioni
operative fanno risaltare la differenza tra il tradizionale
stile diagnostico, che affida la valutazione dell’altro a
processi esecutivi di misurazione e classificazione, e il
nuovo atteggiamento scientifico, che sposta in primo piano
l’esperienza umana, fino a trasformare radicalmente il senso
stesso della diagnosi psicologica e della relazione clinica.
Un patrimonio culturale e tecnico di straordinaria rilevanza
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