Descrizione:
Terapia con il cliente omosessuale: un
incontro che nessuno ci ha insegnato a gestire, ma che ci
coinvolge con insospettata intensità e frequenza.
Fino a trent’anni fa l’omosessualità era considerata una grave
patologia psichiatrica. Per la cura degli omosessuali spesso
venivano commesse vere e proprie atrocità.
Oggi emergono nuovi modelli di terapia affermativa
dell’omosessualità. Gli specialisti della salute mentale sono
chiamati a rivolgere il loro sostegno a clienti gay e lesbiche
non più costretti a vivere in clandestinità, discutendo e
agevolando l’outing, ovvero il faticoso processo di
"emersione" della identità omosessuale. Come può lo
psicoterapeuta affrontare le difficoltà ad accettarsi e a
rivelarsi agli altri, i problemi legati al rifiuto della
famiglia, l’incognita dei rapporti di coppia, i conflitti con
la Chiesa, e più in generale l’ostilità di una società
omofobica che discrimina chi ama persone dello stesso sesso?
Quali reazioni può indurre nello psicoterapeuta l’incontro con
un cliente omosessuale? Non di rado l’imbarazzo, il rifiuto,
oppure un coinvolgente e tormentoso controtransfert svelano i
sentimenti omofobici irrisolti dello stesso specialista.
Terapia con il cliente omosessuale, non del cliente
omosessuale.
Una grande lacuna, ora colmata
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