Questo libro vuol essere un'agile
guida alla comunicazione pubblica, osservata sia dal punto
di vista della sua evoluzione storica e giuridica, sia dal
punto di vista degli strumenti e delle tecniche a
disposizione.
Nel corso degli ultimi anni sono aumentati l'interesse e
l'attenzione dei cittadini al mondo della comunicazione
delle istituzioni, così come sono aumentati i giovani che
scelgono un percorso formativo universitario in questo
campo, attratti, forse, dal continuo fascino esercitato da
una disciplina vissuta dai più come luogo della democrazia
e del contatto diretto con la gente.
E proprio del cuore della democrazia si parla quando si
parla di comunicazione delle istituzioni: perché concetti
come trasparenza, accesso, informazione, imparzialità e
buon andamento, applicati concretamente e quotidianamente
al lavoro delle amministrazioni pubbliche, siano esse
centrali o locali, rendono effettiva una democrazia. Tutti
i giorni e in tutti i luoghi.
Ma questo libro vuole servire anche a tutti coloro che già
lavorano nelle amministrazioni pubbliche, come uno
strumento di lavoro, come spunto di approfondimenti nei
diversi ambiti o semplicemente come promemoria.
Lo scopo della comunicazione pubblica non consiste nella
mera promozione dell'immagine dell'ente, dei suoi
amministratori politici e delle maggioranze che li
sostengono. Né tantomeno consiste nella sola informazione
ai cittadini (di volta in volta utenti di servizi,
elettori, ecc.) sulle attività dell'amministrazione e
degli uffici. La comunicazione pubblica è, per le
amministrazioni che sapranno utilizzarne le tecniche e le
possibilità, uno strumento per amministrare, un valore
aggiunto che va strategicamente organizzato, pianificato
ed eseguito da professionisti appositamente formati in
strutture e uffici contestualmente creati.
Comunicare non è solo far sapere, ma anche ripensare
processi organizzativi e procedure amministrative,
ridefinire ruoli e competenze, individuare modi e forme
diverse di gestire servizi ed erogare prestazioni. Vuol
dire scegliere strumenti, individuare pubblici, definire i
linguaggi (G. Arena).