Descrizione:
A
leggere i manuali di psicoterapia sembra tutto piuttosto
semplice: basta seguire le regole e il successo non può
mancare. Le cose, però, non stanno proprio così.
Gli insuccessi esistono, anche se si tende a parlarne poco.
Nel nostro lavoro, ogni caso è unico. Le generalizzazioni e le
semplificazioni dei manuali possono costituire utili linee
guida per un trattamento, ma solo l’analisi dell’inciampo,
dell’errore, della ricaduta, possono farci progredire, possono
consentirci di comprendere quando e come un trattamento debba
essere modificato.
Riconoscere il proprio errore può essere frustrante, ma
permette anche di poter imparare e costituisce un potente
stimolo di crescita.
A che cosa può essere attribuito l’insuccesso? Al terapeuta,
al tipo di terapia, alla relazione terapeutica, alla
motivazione e alle caratteristiche specifiche del paziente?
In quale momento ha avuto luogo l’insuccesso? Il terapeuta ha
percepito che stava avvenendo, oppure non l’ha percepito, ma
era comunque in atto?
Com’è avvenuto l’insuccesso? È stato il paziente o il
terapeuta a interrompere la terapia? Per quale motivo e in che
modo lo hanno fatto? La terapia si è rivelata un insuccesso
pur non essendo stata interrotta? Che cosa possiamo imparare?
Quale lezione è possibile trarre dall’insuccesso terapeutico?
Quali sono i criteri in base ai quali è possibile parlare di
"insuccesso terapeutico"?
Queste alcune delle domande poste a qualificati terapeuti
italiani e internazionali particolarmente esperti nel
trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, che con
coraggio e onestà intellettuale hanno preso in esame alcune
delle pagine meno "magiche" del proprio lungo lavoro. Solo una
grande professionalità consente di descrivere così apertamente
i propri "incidenti di percorso". Da tale professionalità
tutti possiamo apprendere.
INDICE
Autori
Presentazione
Prefazione
Ringraziamenti
1) Introduzione
Parte I - Il fallimento: una visione d’insieme
2) Gli errori nei trattamenti in ricovero ospedaliero
3) Quando i pazienti ci insegnano a modificare la pratica
terapeutica per evitare il drop-out nei Disturbi del
Comportamento Alimentare
4) Transfert e contro-transfert nella terapia dei Disturbi del
Comportamento Alimentare
Parte II - I casi clinici
5) Quando si parlano lingue diverse. Discordanza di
aspettative e obiettivi tra cliente e terapeuta
6) Una taglia non si addice a tutte. Un errore di
giudizio clinico
7) Quando la paziente non ha letto i nostri libri. Un
caso di Bulimia Nervosa multi-impulsiva
8) Una terapia con la data di scadenza. Un caso di
Bulimia Nervosa
9) Un dilemma di sopravvivenza. Un caso di evoluzione
dalla Bulimia all’Anoressia Nervosa
10) La vita in una foto. Un caso di Bulimia maschile
cronica con depressione
11) Mi sentiva troppo vicina. Comorbilità tra Disturbo
del Comportamento Alimentare e Disturbo di Personalità
Borderline
12) Conclusioni
Bibliografia
Indice analitico
GLI AUTORI
Patrizia Todisco è laureata in
Medicina e Chirurgia con specializzazione in Medicina
Interna. Ha frequentato il corso quadriennale di formazione
in psicoterapia a indirizzo cognitivo-comporta-mentale
dell’Associazione di Psicologia Cognitiva (Roma), divenendo
psicoterapeuta. Attualmente, esercita attività di dirigente
medico presso il Centro Pilota Regionale per i Disturbi del
Comportamento Alimentare dell’Azienda Ospedaliera "Spedali
Civili" di Brescia.
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