Descrizione:
È facile, per un bambino, immaginare di
diventare un leone. Molto più insolito giocare a fare la
leonessa. Il contrario, di solito, capita per le bambine. Una
trasformazione di specie, inverosimile in natura, è spesso
psicologicamente più accettabile di una trasformazione di
genere. La percezione del proprio sesso, infatti, è una
componente centrale della propria identità.
Non sempre, però, il proprio sesso anatomico e il proprio
genere, la propria relazionalità e il riconoscimento sociale
sono in pieno accordo. Che ne è della ragguardevole minoranza
che non segue lo sviluppo tradizionale?
Bambini che sognano di diventare leonesse, bambine che si
identificano con Tarzan più che con Jane, bambini che
continuano a essere innamorati dell’amichetto del cuore anche
alle medie, al liceo e oltre. Bambini che alla nascita non
hanno un sesso anatomico chiaramente identificabile. Adulti
che amano vestirsi con gli abiti tradizionali dell’altro
sesso. Persone che si sentono rinchiuse in un corpo con cui
non riescono a identificarsi.
Decine sono le combinazioni delle possibili identità di
genere. In alcuni casi non si tratta neppure di identità
stabili e permanenti. Sono possibili cambiamenti psicologici,
relazionali e anche anatomici. Non sempre, però, tali
mutamenti sono auspicabili o devono orientarsi in modo
predefinito. Forzare una persona all’interno di una
"normalità" che non sente sua può portare gravi conseguenze.
In alcuni casi, la natura viene aiutata dalla chirurgia e a
tali interventi si affiancano complesse valutazioni
psicologiche. Non si tratta certamente di scelte chirurgiche
di poco conto. A tali interventi seguono poi cambiamenti di
stato civile di ragguardevole portata anche sul piano legale.
L’incontro professionale con persone con Disturbo
dell’Identità di Genere, oltretutto, ci coinvolge sul piano
personale e relazionale. La nostra stessa identità viene
chiamata in causa. Casi come questi possono indurci un certo
disorientamento.
Aspetti psicologici, genetici, ormonali, chirurgici, sociali,
medico-legali, psicoterapici, in queste pagine si organizzano
in concrete proposte operative complesse, indispensabili per
la presa in carico di persone ancor più uniche, e spesso più
sole, della maggior parte dei nostri abituali pazienti
INDICE
Autori
Prefazione
1) Disturbo dell’Identità di Genere: inquadramento
diagnostico e differenziale e incidenza-prevalenza
2) Disturbo dell’Identità di Genere in età evolutiva
3) Disturbo dell’Identità di Genere: teorie
eziopatogenetiche
4) Disturbo dell’Identità di Genere: una formulazione in
termini di regolazione degli effetti
5) Disturbo dell’Identità di Genere: funzionamento cognitivo
collegato al sesso e associazione con i livelli ormonali
6) Disturbo dell’Identità di Genere e omosessualità
7) Disturbo dell’Identità di Genere: aspetti generali del
trattamento
8) Disturbo dell’Identità di Genere: metodologie
terapeutiche in età evolutiva
9) Disturbo dell’Identità di Genere: il modello di
trattamento proposto dall’ospedale mauriziano umberto i di
torino
10) Disturbo dell’Identità di Genere: la femminilizzazione
dei genitali esterni e la creazione della neovagina
11) Disturbo dell’Identità di Genere: la riconfigurazione
chirurgica dei caratteri sessuali in senso gino-androide
12) Disturbo dell’Identità di Genere: riflessioni sul
percorso di adeguamento psicofisico e legale presso il
SAIFIP
Bibliografia
Indice analitico
GLI AUTORI
Davide Dèttore è
professore associato di Psicologia e
Psicopatologia del Comportamento Sessuale presso
la Facoltà di Psicologia dell’Università degli
Studi di Firenze. Presidente dell’Istituto
Miller di Genova, dove svolge attività di
psicoterapeuta, è Docente e Supervisore
dell’Associazione Italiana di Analisi e
Modificazione del Comportamento e di Terapia
Comportamentale e Cognitiva (AIAMC), della quale
è attualmente Past President, e membro di
numerose associazioni scientifiche nazionali e
internazionali, fra cui l’International Academy
of Sex Research. Svolge il ruolo di coordinatore
e supervisore di un reparto specialistico per il
trattamento del DOC presso una clinica
psichiatrica di Firenze
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