In questa meta-analisi pedagogica
originale e appassionata, l’Autrice indaga l’educazione
affettiva, ovvero il “normale” processo di modellamento
culturale, o formazione – non sempre consapevole – di
quelle qualità personali che sono implicate nelle
problematicità relazionali più emblematiche della nostra
epoca: violenza, odio, paura, giustizia e convivenza con
l’Altro. Colpa, vendetta e perdono sono però concetti,
emozioni e sentimenti così strettamente interconnessi tra
di loro, e così invischiati con il bisogno/dovere di
espiare, da comporre un groviglio quasi inestricabile, che
dipana le proprie origini nella notte dei tempi come nelle
pieghe più oscure e segrete dell’anima di ognuno di noi. È
dunque proprio nell’invisibilità del mondo interiore che
occorrerà inoltrarci, con delicata attenzione, rischiando
forse di perderci qualcosa, ma anche di ri-trovarvi
dimenticate ricchezze, con un valore più profondo e
autentico, finalmente rintracciabile nei più familiari
canovacci di conflitti, pentimenti e riappacificazioni che
hanno luogo continuamente, in noi stessi come nel mondo.