In questa pagina, per una più semplice comprensione da parte
dei nostri consultanti, ogni volta che useremo la parola
-depressione- stiamo parlando dell'etichetta diagnostica
specifica di disturbo depressivo maggiore.
I sintomi illustrati sono quelli presentati secondo il
riferimento:
D.S.M. IV TR, Masson, 2000.
E' importante conoscere le caratteristiche della "depressione"
in quanto spesso è presente anche in soggetti con disturbi
d'ansia ampliamente trattati dal portale.
La caratteristica essenziale di una depressione è un periodo
di almeno 2 settimane durante il quale è presente depressione
dell'umore o perdita di interesse o di piacere per quasi tutte
le attività. Nei bambini e negli adolescenti l'umore può
essere irritabile anziché triste. L'individuo deve anche
presentare almeno altri quattro sintomi di una lista che
includa alterazioni dell'appetito o del peso, del sonno e
dell'attività psicomotoria; ridotta energia; sentimenti di
svalutazione o di colpa; difficoltà a pensare, concentrarsi o
prendere decisioni; oppure ricorrenti pensieri di morte o
ideazione suicidaria, pianificazione o tentativi di suicidio.
Un sintomo, per condurre ad una diagnosi di depressione, deve
essere di nuova comparsa o nettamente peggiorato rispetto allo
stato premorboso del soggetto. I sintomi devono persistere per
la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, per almeno 2
settimane consecutive. L'episodio deve essere accompagnato da
disagio o menomazione sociale, lavorativa, o di altre aree
importanti del funzionamento, clinicamente significativi. Per
alcuni individui, con episodi più lievi, il funzionamento può
apparire normale, ma richiede uno sforzo marcatamente
superiore.
L'umore in una depressione viene spesso descritto
dall'individuo come depresso, triste, senza speranza,
scoraggiato o "giù di corda" (Criterio A). In alcuni casi la
tristezza può essere inizialmente negata, ma in seguito si può
far emergere durante il colloquio (per es., sottolineando che
l'individuo sembra in procinto di piangere). In alcuni
individui che lamentano di sentirsi "spenti", di non avere
sentimenti, o di sentirsi ansiosi, la presenza dell'umore
depresso può essere dedotta dalla mimica e dal comportamento.
Alcuni individui enfatizzano lamentele somatiche (per es.,
algie e dolori) piuttosto che riferire sentimenti di
tristezza. Molti soggetti riferiscono o dimostrano un aumento
dell'irritabilità (per es., rabbia persistente, una tendenza a
rispondere agli eventi con scoppi di ira o a prendersela con
gli altri, un esagerato senso di frustrazione di fronte a cose
di poco conto). Nei bambini o negli adolescenti si può
manifestare un umore irritabile o instabile piuttosto che
triste o abbattuto. Questo quadro dovrebbe essere distinto
dall'irritabilità di un bambino "viziato" quando viene
frustrato.
La perdita di interesse o di piacere è quasi sempre presente,
almeno in qualche misura. Gli individui possono riferire di
sentirsi meno interessati agli hobby, di "non tenere a
niente", o di non provare divertimento in attività
precedentemente considerate come piacevoli (Criterio A2). I
familiari spesso notano il ritiro sociale o il rifiuto di
occupazioni piacevoli (per es., un accanito giocatore di golf
non gioca più, un bambino appassionato di calcio trova scuse
per non praticarlo). In alcuni individui si riducono
significativamente i livelli precedenti di interesse o di
desiderio sessuale.
L'appetito è di solito ridotto, e molti individui sentono di
doversi sforzare di mangiare. Altri, in particolare in
ambiente ambulatoriale, possono avere un appetito aumentato o
ricercare cibi particolari (per es., dolci o altri
carboidrati). Quando le alterazioni dell'appetito sono gravi
(in qualunque direzione) vi può essere una perdita o un
aumento di peso significativi, oppure, nei bambini, si può
notare l'incapacità di raggiungere il peso previsto (Criterio
A3).
L'insonnia è il disturbo del sonno più comunemente associato
con depressione (Criterio A4). Gli individui presentano
tipicamente insonnia centrale (risvegli durante la notte con
difficoltà a riprendere sonno), o insonnia terminale
(risveglio precoce con incapacità di riprendere sonno). Si può
anche verificare insonnia iniziale (difficoltà nell'addormentamento).
Meno frequentemente gli individui presentano un eccesso di
sonno (ipersonnia), sotto forma di prolungamento del sonno
notturno o di aumento del sonno durante il giorno. Talvolta il
disturbo del sonno rappresenta il motivo per cui gli individui
richiedono il trattamento.
Le alterazioni psicomotorie includono agitazione (per es.,
incapacità di stare seduti, passeggiare avanti e indietro,
stropicciarsi le mani; oppure tirarsi o sfregarsi la pelle, i
vestiti, o altri oggetti), oppure rallentamento (per es.,
eloquio, pensiero e movimenti del corpo rallentati; aumento
delle pause prima di rispondere; eloquio caratterizzato da
riduzione in volume, inflessioni, quantità, o varietà di
contenuti, o mutacismo) (Criterio A5). L'agitazione o il
ritardo psicomotorio devono essere abbastanza gravi da poter
essere osservati da parte di altri, e non rappresentare
semplicemente una sensazione soggettiva.
Sono comuni riduzione dell'energia, astenia, faticabilità
(Criterio A6). Il soggetto può riferire una continua
stanchezza in mancanza di attività fisica. Anche i più piccoli
compiti sembrano richiedere uno sforzo considerevole. Può
essere ridotta l'efficienza nello svolgimento dei compiti. Ad
esempio un individuo può lamentarsi del fatto che lavarsi e
vestirsi al mattino sia faticoso e richieda un tempo doppio
rispetto al solito.
Il senso di svalutazione o di colpa associato a depressione
può includere valutazioni negative irrealistiche del proprio
valore o preoccupazioni di colpa, o ruminazioni su piccoli
errori passati (Criterio A7). Tali individui spesso
interpretano eventi quotidiani neutri o insignificanti come
riprova di difetti personali e provano un esagerato senso di
responsabilità riguardo ad eventi sfavorevoli. Ad esempio, un
agente immobiliare può rimproverarsi di non riuscire a vendere
anche quando ci sia stato un crollo generale del mercato e gli
altri agenti immobiliari siano altrettanto incapaci di
vendere. Il senso di svalutazione o di colpa può assumere
proporzioni deliranti (per es., un individuo convinto di
essere personalmente responsabile della povertà nel mondo). Il
rimproverarsi di essere malati e di non riuscire ad assumersi
responsabilità lavorative o interpersonali come conseguenza
della depressione è molto comune e, se non delirante, non è
considerato sufficiente a soddisfare questo criterio.
Molti individui riferiscono una compromissione della capacità
di pensare, concentrarsi o prendere decisioni (Criterio A8).
Possono apparire facilmente distraibili o lamentarsi di
disturbi mnesici. Coloro che hanno compiti accademici o
lavorativi che richiedono un impegno intellettivo sono spesso
incapaci di funzionare in modo adeguato anche se hanno lievi
problemi di concentrazione (per es., un programmatore di
computer che non riesce più a svolgere compiti complessi ma
precedentemente gestibili). Nei bambini una precipitosa
riduzione dei voti può riflettere una scarsa concentrazione.
Negli anziani con una depressione, i disturbi della memoria
possono rappresentare la lamentela principale e possono essere
erroneamente interpretati come segni iniziali di demenza ("pseudodemenza").
Quando la depressione viene trattata con successo, i disturbi
della memoria spesso scompaiono completamente. Comunque, in
alcuni individui, particolarmente persone anziane, una
depressione può rappresentare la manifestazione iniziale di
una demenza irreversibile.
Possono essere presenti frequentemente pensieri di morte,
ideazione suicidaria o tentativi di suicidio.
Questi pensieri variano dalla convinzione che gli altri
starebbero meglio se la persona fosse morta, a pensieri
transitori, ma ricorrenti di suicidarsi, a piani effettivi
specifici per compiere il suicidio. La frequenza, l'intensità
e la letalità di questi pensieri possono essere piuttosto
variabili. Gli individui con minor rischio suicidario possono
riferire pensieri transitori (1-2 minuti), ricorrenti (una o
due volte a settimana). Gli individui a più grave rischio
suicidario possono avere acquistato il materiale (per es., una
corda o una pistola) da usare per il tentativo di suicidio e
possono avere stabilito un luogo e un tempo in cui rimarranno
da soli, così da poter realizzare il suicidio. Sebbene questi
comportamenti siano statisticamente associati con i tentativi
di suicidio e possano essere utili per identificare un gruppo
a rischio elevato, molti studi hanno dimostrato che non è
possibile prevedere con precisione se o quando un particolare
individuo affetto da depressione tenterà il suicidio. Le
motivazioni per il suicidio possono includere un desiderio di
rinunciare a fronteggiare ostacoli percepiti come
insormontabili o un desiderio intenso di porre fine ad uno
stato emotivo estremamente doloroso che viene percepito dal
soggetto come interminabile.
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